Nino Cossentino con il figlio Francesco (2015 CucinArtusi.it)L'ho scoperto per caso, stamattina presto, appena svegliatomi scorrendo il mio profilo Facebook, cosa rara perchè confesso di non essere molto social, leggendo un post del 7 Febbraio 2022 pubblicato dal figlio Francesco sulla pagina dell'azienda di famiglia, e mi ha subito generato una grande tristezza e un bel po' di occhi lucidi. Anche se in fin dei conti ho incontrato Nino Cossentino poche decine di volte nella mia vita da enogastronomo, a lui mi legava un filo particolare, infatti era l'Agosto del 2009 quando accolsi il suo invito a visitare la cantina di Partinico (PA), fu da quell'incontro che scaturì il mio primo articolo sul vino, scritto con l'inesperienza sincera di quel periodo sul mio sito web aperto poche settimane prima. Ricordo ancora tutto molto bene, ci eravamo conosciuti alcuni mesi prima per puro caso, in un laboratorio di degustazione durante un evento credo a Terrasini (PA), ovviamente c'erano anche i suoi prodotti, ma lui non era seduto sul palco, bensì accanto a me, anonimamente tra i banchi degli assaggiatori, io che muovevo i primi passi e lui, esperto vitivinicoltore che già all'epoca esportava all'estero molta della sua produzione forte delle numerose certificazioni biologiche internazionali. Nino sbirciava i miei appunti, mostrava interesse per ciò che pensavo, insomma apprezzava la mia passione, tuttavia non si presentò subito, ma infine mi invitò nella sua azienda dandomi fiducia. Non ho chiesto a Francesco il perchè e il per come della scomparsa del padre e quindi non ve lo scriverò, è anche troppo sapere che Nino ci ha lasciati, tuttavia quel filo è rimasto e mi legherà a lui per sempre anche dall'aldilà. Oggi, l'unica consolazione che ci rimane, risiede nella fortuna di avere avuto un figlio che sta seguendo le orme da lui lasciate e che ne sta tracciando delle sue, ineluttabile destino, tuttavia non scontato, per chi ha segnato, con la sua impresa e con la sua lungimiranza, un territorio attraverso il proprio vino. In quel post su Facebook, tra i commenti tutti bellissimi e spesso commoventi, però me ne è particolarmente piaciuto uno di Dario Cartabellotta, laconico, una sola parola che credo lo descriva in tutto il suo modo "antico" di fare, per questo mi piace citarlo: "Un galantuomo".
Il Moscato dello Zucco di Nino Cossentino
Il mio ultimo incontro con Nino presso l'Azienda Agricola Cossentino, la festa di cantine aperte del 2019 fotografata da Lidia Caracausi.
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