Io mangio e bevo siciliano... da sempre, abitudine tramandatami da mio padre che aveva il 50% di sangue veneto, ma con il restante siciliano a cui ho sempre visto prendere il sopravvento.
Ricordo ancora i nostri viaggi in provincia degli anni '60 e '70 alla ricerca di cibi genuini, anche se sinceramente a quell'epoca forse non c'era questo gran bisogno, in quanto nei nascenti supermercati a stento c'era qualche merendina e dal fruttivendolo si trovavano prodotti ben diversi da quelli di oggi, infatti durante la mia infanzia sentivo il profumo inconfondibile di quella salsa di pomodoro preparata da mia madre che ricordo ancora oggi, ma che solo 10 anni fa ho identificato nel favoloso siccagno.
Poi, quando a fine anni '90 iniziai a interessarmi un po' più seriamente di enogastronomia e successivamente quando nel 2009 aprii CucinArtusi.it, sito web di approfondimento enogastronomico e cibi genuini in Sicilia, ho continuato imperterrito a parlare e a promuovere l'agroalimentare siciliano in modo sicuramente più incisivo.
Pertanto mi ritengo un assiduo praticante dell'hashtag in questione e al di sopra di ogni sospetto, e aderisco con molto piacere all'idea dei fratelli Biundo in questo momento particolarmente difficile per i produttori siciliani, ma non senza un paio di note positive, avete pensato quanto fosse facile, prima dell'emergenza Covid19, curare i nostri rapporti umani e sociali? Secondo me li abbiamo riscoperti grazie al desiderio di riaverli, come avviene spesso per tutto ciò che si ritiene scontato e di cui si viene improvvisamente privati.
Ancora, altra nota positiva, il virus ci ha si costretti a stare a casa, ma ci ha anche permesso di riscoprire i nostri fornelli, quante persone, rincasando dal lavoro in passato, hanno accomodato con un veloce pollo arrosto, un paio di pizze, o molto peggio le scatole già pronte della GDO, che pur ci vogliono, ogni tanto, ma vuoi mettere la possibilità di scegliere gli ingredienti? Forse in passato abbiamo un po' esagerato. Ed allora giù di dolci, pane e pizze, insomma i social italiani pullulano di ricette casalinghe e di foto a sfondo alimentare come non mai, veri attentati alla linea! Qualcuno infatti afferma ironicamente che il Covid19 farà la fortuna di avvocati, per i divorzi, e dei nutrizionisti per i chili messi su, speriamo però di non tornare a vedere affollati i nostri ospedali stavolta per la mancanza di un sano stile di alimentazione, ma in questo caso l'hashtag ci può aiutare.
Infine, vi lascio con un altro argomento a me molto caro, personalmente ho sempre assimilato il supermercato ad una sorta di libreria, una biblioteca zeppa di roba da leggere: le etichette, quindi occhio, investite qualche manciata di minuti in esse perchè è lì che risiede la chiave per soddisfare a pieno l'hashtag, ovviamente quando non si compra direttamente dal produttore vis a vis, soluzione sempre da preferire, filiera corta è meglio.
In conclusione: Maurizio Artusi mangia e beve siciliano perchè è più buono e più sano. Grazie e arrivederci a presto... di persona!
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