Lorenzo Aiello e Carmelo DalfinoIn questo terzo Trofeo delle Isole la Conca d'Oro c'era davvero, o meglio la si poteva in parte ammirare affacciandosi dallla sua sede di svolgimento, il Ristorante Riccardo III oggi gestito dallo Chef Salvo Dalfino. La manifestazione è nata con lo scopo di valorizzare territorio siciliano e professionalità in cucina, ideata e organizzata dal papà di Salvo, lo Chef Carmelo Dalfino. Le prime due edizioni si sono svolte in un ambito multidisciplinare, comprendendo la sala, grazie alla partecipazione dell'AMIRA, la cucina e la pasticceria, grazie al sostegno ottenuto dalle associazioni di cuochi, sia per i giovani studenti degli alberghieri e per i professionisti partecipanti. In questa ultima edizione però, è stata inserita anche la pizzeria, scegliendo come partner la FIP, Federazione Italiana Pizzaioli, ideata e guidata dal suo Presidente nazionale Giovanni Mento. Per chi non lo sapesse, lo spirito di coesione che si viene a creare tra pizzaioli di un'associazione è molto forte, pertanto, quando viene suonata la campanella, tutti i soci rispondono, ciò ha causato un'invasione del Riccardo III da parte dei quasi 30 concorrenti e di tanti simpatizzanti, per un concorso sulla pizza "siciliana" che ha impegnato la manifestazione per tutta la mattinata e gran parte del pomeriggio.
La pizza vincitrice:Fior di Carciofo di Emanuele AgugliaI concorrenti si sono sbizzarriti con gli impasti e i condimenti, tutti molto buoni per un motivo o per un altro, e sono stati valutati da una giuria di 5 persone con tre tecnici fissi: Ignazio Barcella da Catania, Gabriele D'Ignoti da Taormina e Valerio Prestato da Siracusa, affiancati da due jolly che si sono avvicendati durante la lunga kermesse, in ordine di comparsa: Vincenzo Di Salvo, ristoratore, Maurizio Artusi, enogastronomo, Giovanni Teresi, ristoratore, Bartolo Crivello, distributore di farine di qualità, Giovanni Speciale, chef e intagliatore, Emanuele Sabatino, Vice Presidente FIP, Giacomo Perna, maestro di cucina, Pietro Pupillo, maestro di cucina, Giovanni La Rosa, pastry chef.
La gara tra pizzaioli è stata organizzata da Lorenzo Aiello, fiduciario provinciale eventi FIP, con l'indispensabile collaborazione di Domenico Sireci, istruttore e delegato regionale FIP e si è svolta alla presenza del già citato Presidente Nazionale Giovanni Mento.
La giuria AMIRA: Scarpinato, Reginella e PorrettoNel pomeriggio si è tenuta anche la gara di cucina flambè a cura dell'AMIRA, durante la quale 4 concorrenti si sono esibiti con la loro famigerata "lampada", in cotture veloci e leggere come solo con questo straordinario attrezzo si possono eseguire. I concorrenti sono stati valutati da una giuria composta da: Gran Maestro Carlo Hassan, Chef Giovanni Porretto, Gran Maestro Antonino Reginella.
L'intervento dello Chef Ezio D'AliaNel tardo pomeriggio si è svolto un breve convegno moderato dallo Chef Carmelo Dalfino, iniziato con l'intervento dello Chef Ezio D'Alia, il quale ha raccontando la sua personale recente esperienza formativa, relativa alla cucina biologica. La grande umiltà e il nuovo percorso di studio e approfondimento ha permesso ad Ezio di spaziare in un nuovo campo della ristorazione, stimolando la propria fantasia con nuove energie, senza mai dimenticare l'aspetto nutrizionale e salutistico, argomento sempre in primo piano. Proprio questa nuova tipologia di cucina e la selezione delle materie prime hanno costituito il tema che hanno poi guidato gli interventi di Vincenzo Di Salvo, ristoratore e rappresentante dell'Associazione Sicilia in Europa, Pietro Pupillo, chef e maestro di cucina, e Mario Di Cristina, maitre Fiduciario AMIRA per la Sicilia Occidentale.
Dopo il convegno si è svolta la consegna dei diplomi ai corsisti della Scuola Kàntharos, e poi le premiazioni delle gare di pizza, di cucina alla lampada, di piatti freddi, di pasticceria e di intaglio vegetali.
Giovanni Mento premia Emanuele AgugliaAl primo posto della classifica dei pizzaioli si è posizionato Emanuele Aguglia di Cerda, primo assoluto, con un elaborato intitolato: "Fior di Carciofo". Emanuele ha utilizzato numerosi condimenti: una crema sfiziosa ai carciofi, poi una crema semplice sempre ai carciofi, primosale, salsiccia asciutta locale, carciofi saltati in padella con olio e prezzemolo ed infine una decorazione realizza con, guarda caso, un bel carciofo piegato a fiore! L'impasto era stato realizzato con una biga di farina doppio zero W390 e pochissimi grammi di lievito, maturata in cella per 36 ore e quindi posta a lievitare a temperatura ambiente per 18 ore. La biga è stata poi utilizzata come lievito naturale di un secondo impasto, preparato sempre con una W390 addizionata con un 10% di rimacino, sale, olio extra vergine di oliva locale, posto di nuovo in cella per altre 36 ore e quindi poi lievitato a temperatura ambiente per altre 10.
Un'unica giuria composta da: Sarah Cucchiara, Vito Di Lorenzo, Giacomo Perna, Giovanni Speciale. ha valutato gli elaborati di intaglio, di cucina e di pasticceria.
Nell'intaglio, Danilo Benanti si è classificato primo assoluto, e insieme a Salvatore Burgio, ha ricevuto l'oro, mentre Benny Priolo ha portato a casa l'argento.
Per la cucina, Marco Bonomo ha ricevuto l'argento e Giuseppe Bondì il bronzo.
Per la pasticceria, invece, solo due bronzi con Antonino Calcagno ed Ezio D'Alia che ha fatto coppia con Daniele Traina.
La competizione tra maitre è stata invece vinta da: Angelo Daino, arrivato primo, seguito a ruota da Salvatore Marchese, Angelo Serio e Luca Carubia.
Lo Chef Ezio D'Alia con Davide FioreTra i concorrenti ho incontrato anche Davide Fiore, un pizzaiolo che ha una grande dimestichezza con i pupi siciliani grazie alla professione del padre, il puparo Giacinto Fiore, tra l'altro recentemente scomparso. Davide, in occasione della manifestazione, ha allestito un palchetto con opere in pasta di pizza e pupi antichi, unendo così le due passioni di famiglia, si è inoltre cimentato in una breve performance con i burattini.
Raimondo Canzone con Giuliana LevantinoTra le esposizioni di piatti, pizze, intagli e quant'altro, ho notato anche un bel tavolo ricolmo di salsicce secche e salami, era l'allestimento di Raimondo Canzone, titolare dell'Antica Macelleria Canzone di Caccamo, paese del palermitano noto per la sua norcineria e in particolare per la salsiccia secca, Presidio Slow Food, chiamata Pasqualora. Raimondo, da circa 10 mesi sta cercando di dare un volto diverso alla macelleria di famiglia, producendo insaccati e salumi di genuina e originale fattura. Oltre alla già straordinaria Pasqualora, nella quale, grazie alla sua equilibratissima aromatizzazione con sale, pepe e semi di finocchio, si notava subito la qualità delle carni locali, i Canzone producono anche un salame alle noci, al pecorino, al pistacchio, ed all'aglio, nonchè un ottimo capocollo. In cantiere però, ci sono anche due assolute novità, un salame al Tartufo d'Alba, forse anche una versione con il tartufo siciliano, ed infine, quella che per adesso è solo un'idea, ma talmente originale che non ve ne posso parlare in questa sede! Insomma, Raimondo è stato iscritto nel registro... delle future visite a domicilio di CucinArtusi.it.
La delegazione bulgara con gli chef della manifestazioneNumerosi gli sponsor che hanno permesso la manifestazione, tra di essi c'erano la Sagrim, la Precostruedile, la Cinque stagioni, La Fenice di Bartolo Crivello, giusto per citare i più importanti, ma anche lo stesso Salvo Dalfino che ha messo a disposizione il ristorante con tutto il suo staff.
La manifestazione ha inoltre assunto un aspetto internazionale grazie alla presenza di una delegazione di docenti e studenti di una scuola di cucina della Bulgaria. Partecipazione che ha convinto il Presidente Mento a programmare un evento sulla pizza anche in quel piccolo paese balcanico, io non ci sarò, ma sono sicuro che comunque in qualche modo ce ne arriverà l'eco.
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