Marca: Alec Bradley Paese: Honduras Wrapper: honduregno Binder: honduregno e nicaraguense Filler: honduregno Vitola: gordo Prezzo: € 10,00
Quello di oggi è un sigaro appartenente ad una delle tante linee lanciate dalla casa Alec Bradley, nato dall'intuito e abilità di Alan Rubin, che in pochi anni ha trasformato l'azienda di famiglia in un marchio molto noto tra gli appassionati. Per la precisione oggi accendo un "gordo" della linea Lineage 1996. Mi soffermerò poco sull'analisi dei sapori per dedicarmi maggiormente a rispondere alle domande che io e altri affezionati quasi sempre ci poniamo nella scelta e nella valutazione di un sigaro.
Cosa Aspettarsi? Innanzi tutto, vista la mole di pubblicità e il nome di chi lo produce, mi aspetto un prodotto di alta qualità. E a prima impressione, lo è. La costruzione perfetta, la foglia esterna nel colore e nelle venature, promettono bene.
Perchè sceglierlo? Perchè chi lo produce è sinonimo di garanzia, perchè ne sento parlare un gran bene, perchè vedendolo in tabaccheria non si può non rimanere affascinati dall'aspetto dell' anilla e dalla bellezza della capa.
Quando fumarlo? A mio parere può essere fumato anche di mattina. Data la sua forza nicotinica media, non necessariamente deve essere acceso dopo un pasto.
Vale il prezzo? Assolutamente si. Dieci euro per un sigaro di queste dimensioni e bontà sono una giusta cifra da sborsare.
Perchè questo e non altro? Come detto in precedenza, è un buon sigaro, la qualità è evidente. Sicuramente non il migliore in quella fascia di prezzo, ma tra i migliori. Qualcuno potrà preferirgli un ottimo Oliva V, Cain, Flor de las Antillas o Aroma del Caribe. Personalmente lo ritengo un'ottima alternativa. Ho apprezzato molto le sue note amare. Da avere in humidor.
Foto di Alessio Rizzo
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