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Maurizio Artusi
Cous Cous Fest 2010, 25 SettembrePDFStampaE-mail
Domenica 26 Settembre 2010 10:00
Scritto da Maurizio Artusi


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Couscous2010_25_1Penultimo giorno di manifestazione, ancora un laboratorio che parla di cous cous, stavolta biologico. Condotto da Vanessa Galipoli, con gli interventi di Rocco Lettieri, Massimo Lanza e con gli chef Giovanni Torrente e Piera Spagnolo. Protagonisti due sponsor del Cous Cous Fest, Bia, per quanto riguarda la semola, e Mandrarossa, per i vini serviti durante i laboratori. Bia ha fornito anche una semola di farro biologica che Piera Spagnolo, del ristorante Thaam di San Vito, ha utilizzato per incocciare un cous cous un pò diverso. Piera Spagnolo e Giovanni Torrente sono due colonne portanti del Cous Cous Fest, per ben 13 anni hanno lavorato dietro le quinte, sono stati sempre presenti a tutte le edizioni. La prima degustazione ha riguardato un tabbouleh (tabulè) con cous cous di farro e verdure crude.
Il piatto presentato da Piera Spagnolo era perfetto, come armonia di sapori, in cottura e in incocciamento. Ho distinto diverse verdure crude come peperoni, sedano, carote, granturco, menta, prezzemolo, tanti piccoli pezzetti colorati che formavano un tutt'uno con il cous cous, un grande tabbouleh.
Couscous2010_25_2Il cous cous è stato abbinato con un Grecanico 2009 di Mandrarossa, presentato da Natia Vibliani, responsabile ospitalità delle Cantine Settesoli, che ci ha illustrato diverse particolarità di questo vitigno autoctono, per poi arrivare a descriverne la frutta esotica e l'ananas al naso, ma anche la sua acidità e sapidità in bocca.
Durante il laboratorio si è parlato di coltivazioni biologiche e di biodinamica, ma si sono fatti anche annunci importanti, Massimo Lanza, in qualità di responsabile cucina del Gambero Rosso per la Sicilia e la Calabria ha annunciato in anteprima l'assegnazione dei "tre bicchieri" al vino Cartago di Settesoli.

Couscous2010_25_3Nel tardo pomeriggio si è svolto l'ultimo laboratorio, sul tema dei dolci di cous cous, organizzato grazie alla collaborazione di Arga Sicilia e di Epulae, ha concluso la giornata. Arga Sicilia è l'associazione regionale che raggruppa i giornalisti che scrivono di agricoltura; Accademia Internazionale Epulae, invece, è un'associazione che promuove la cultura enogastronomica e l'analisi sensoriale degli alimenti. Il laboratorio, condotto da Mario Liberti, ha visto anche gli interventi di Pippo Oddo, scrittore enogastronomico, Angelo Concas, giornalista enogastronomico, Nino Di Cara, giornalista dell'Unaga, associazione nazionale che raggruppa i giornalisti di agricoltura, alimentazione, ambiente, territorio, foreste, pesca ed energie rinnovabili, infine, Rosalia Nicolosi, volto femminile della trasmissione "Buongiorno Regione" di Rai 3.
Couscous2010_25_4Erano presenti anche tre chef, insegnanti dell’Istituto Alberghiero Ugo Mursia di Carini, Giuseppe Barbera, Accursio Sabella, Vito Musmeci, che hanno sperimentato e realizzato ben cinque dolci con il cous cous. Di questi ne abbiamo però degustato solo tre: il cus-cannolo, la sua scorza di semola era stata fritta alla perfezione, era croccante ed emanava sentori di cioccolato; il ripieno di ricotta di pecora di montagna era stata stato lavorato pochissimo ed addizionato con meno di un terzo di zucchero rispetto al normale, un vero capolavoro di pasticceria e di tecnica. Il cus-tortino, era una croccante pastafrolla alla semola con un ripieno di ricotta, alla pari del cannolo, ma stavolta aromatizzata con profumo d'agrumi e pochissimo zucchero. Infine le cus-praline, dove un cuore di marzapane, aromatizzato agli agrumi, era stato avvolto da uno strato di cioccolato e di semola.
Anche in questo caso il vino abbinato era di Mandrarossa, una Vendemmia Tardiva di Viognier 2008 che, con le sue note agrumate, ammandorlate e solo leggermente dolci, ha accompagnato degnamente i tre cus-dolci.

 


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