Il titolo completo del convegno che ha aperto i tre giorni di Inycon 2010, iniziati nel pomeriggio del 25 Giugno 2010, era: "Ecosostenibilità nella moderna azienda vitivinicola" e come ogni convegno che si rispetti, ha avuto le sue personalità pubbliche ad inaugurarlo. Il primo a prendere la parola è stato infatti il Sindaco di Menfi, Michele Botta, il quale ha annunciato il cambiamento di slogan inglobando in Inycon, non solo il mondo del vino di una zona particolarmente vocata come quella di Menfi, ma anche il mare, ricordando i recenti ennesimi riconoscimenti di bandiere blu ricevuti dalle vicine coste di Porto Palo, Lido Fiori e Bertolino a Mare. Il progetto di sviluppo turistico dell'amministrazione comunale di Menfi, a detta di Botta, non è quello di cementificare il territorio con alberghi, bensì quello di agevolare la creazione di B&B e Resort, magari riadattando le strutture già esistenti nel territorio.
Dopo il Sindaco, ha preso la parola il Dott. Francesco Gagliano, Dirigente della Soat di Menfi, che ha elencato alcuni punti di forza del territorio che si vanno ad aggiungere al vino e al mare. In particolare, nel settore gastronomico, il Dott. Gagliano, ha ricordato gli olii d'oliva, il Carciofo Spinoso, la Vastedda del Belìce e il Ficodindia di Santa Margherita e i Meloni d'Inverno.
Il moderatore, Dott. Paolo Girgenti, Dirigente del Servizio XI del Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura dell'Assessorato Risorse Agricole e Alimentari, ha presentato i relatori e passato la parola al neo Direttore Prof. Salvatore Barbagallo, che ha tracciato le future linee guida del dipartimento, durante la sua nomina. Il Dott. Barbagallo ha esordito promettendo, entro la fine dell'anno, la completa pubblicazione dei bandi del piano di sviluppo rurale (PSR) e ha annunciato dei nuovi criteri seguiti nella loro compilazione; verrà infatti considerata l'innovazione, la formazione e la ricerca nelle aziende come fattore principale di destinazione dei fondi. Le nuove linee guida del suo mandato, saranno quindi quelle di trasformare l'Assessorato in un trait d'union tra ricerca e sperimentazione e le aziende, soprattutto vitivinicole. Le risorse, ormai sempre più limitate, saranno destinate sempre più a progetti specifici e mirati. Infine, l'impegno dell'Assessorato, è anche sul fronte della salubrità dei prodotti, grazie all'istituzione di una nuova attività di controllo di concerto con l'Assessorato alla Sanità. Barbagallo, in chiusura del suo intervento, ha sottolineato l'importanza delle Soat in questi progetti così ambiziosi, progetti che dovranno essere seguiti e radicati nel territorio e quindi vincolati nella loro riuscita dal supporto che le Soat daranno alle richieste all'Assessorato.
Dopo Barbagallo si aprono gli interventi tecnici, tutti di rilievo e illustrati da relatori di indubbia professionalità. Il primo a esporre le sue tesi è stato il Dott. Riccardo Pastore di AgriProjecs, il quale ha spiegato, sconfinando spesso nel marketing, come la "catena del valore" vitivinicolo è composta sempre in misura maggiore da affidabilità e serietà dell'azienda produttrice. Sfruttare la sostenibilità come turning point dello sviluppo di un territorio, può avere ricadute positive anche sull'immagine aziendale e quindi sulla percezione di affidabilità e serietà che il consumatore vede in una bottiglia di vino, rendendo sempre più importante il concetto di "marca".
Il Dott. Luca Toninato, di Ager Sc Agricoltura e Ricerca, riallacciandosi al precedente intervento, ha esordito illustrando come il consumatore sia sempre più consapevole; infatti oggi, il mercato, richiede sempre più sostenibilità ambientale. Il transito a politiche aziendali di ecosostenibilità è oltremodo obbligato dal prossimo cambiamento del regolamento di utilizzo degli agrofarmaci, con le due ormai vicinissime scadenze del 2011 e del 2013. In aiuto al controllo e alla valutazione delle attività di sostenibilità ci vengono incontro i due modelli di indicizzazione, entrambe di differente provenienza: il CSWA californiano, adottato da tempo dalla maggior parte dei viticultori della Napa Valley, e il Magis, italiano di recente costituzione. Grazie all'attenzione al problema e ai modelli di controllo si potrà definire la sostenibilità che sarà compiuta in tutti quei casi in cui la soddisfazione dei bisogni presenti, non pregiudicherà quella delle generazioni future. In chiusura, Toninato, ha rilevato come le sfide agronomiche future poste dell'ecosostenibilità siano ampie e di come, al centro di esse, ci sia l'agronomo come principale risolutore delle stesse.
Dall'ecosostenibilita si passa anche tramite il rispetto delle piante; in merito ha parlato l'agronomo, esperto in potature, Dott. Marco Simonit, della scuola preparatori uva. Il Dott. Simonit, insieme con il suo collega Sirch, ha adattato le vecchie tecniche di potature della vite alle esigenze produttive di oggi, in modo da non danneggiare le piante; per divulgare il loro metodo ha creato così la prima scuola italiana di potatura, ormai con diverse sedi in Italia. Simonit ha spiegato come la vite, in natura, è una liana, i suoi tralci infatti sono dei veri e propri rampicanti; purtroppo in Sicilia, le vecchie coltivazioni siciliane ad alberello, sono state abbandonate per esigenze di produttività, a favore di quelle a spalliera, cioè guyot e cordone speronato, quindi, per praticità di manutenzione e raccolta della vite, sono state scelte delle potature con tempi ravvicinati che hanno ridotto, tra l'altro, anche lo spazio tra i ceppi, aumentando la densità per ettaro. La vite, così maltrattata, non riesce a cicatrizzare le sue ferite in tempo, causando danni interni al sistema linfatico della pianta e riducendo la vita del ceppo dagli usuali 50 anni di una volta ai 15, massimo 20 anni, di adesso. Con il metodo studiato da Simonit e Sirch lo stress per i ceppi è ridotto al minimo, permettendo alle viti di raggiungere almeno il doppio dell'età, contrastando così il fenomeno delle estirpazioni precoci e diminuendo i costi di ammortamento dell'impianto. Le parole d'ordine per i potatori sono quindi formazione e professionalità per restituire alla vite la sua dignità di pianta, senza contrastare le esigenze aziendali di produzione. In tal senso, la Soat di Menfi, è stata promotrice di questo metodo in Sicilia, organizzando corsi di potatura già svolti e presto di nuova programmazione, sempre con la massima attenzione alla problematica in questione.
Arrivati a questo punto, mancava solo il parere importante e autorevole di un Istituto impegnato da sempre in prima linea con il settore vitivinicolo, ed infatti è salito sul palco il Direttore dell' IRVV Dario Caltabellotta. Il Dott. Caltabellotta ha fatto un appassionato discorso incentrato sul presente e sul futuro del settore, iniziando dal cambiamento delle misure di assistenza ai viticultori, per arrivare fino alle Denominazioni d'Origine e alla loro importanza per il consumatore. Ha auspicato più controlli sulle D.O. le quali così, potranno produrre più valore ed infine ha rimarcato l'importanza del territorio, attuale politica della direzione dell' IRVV, così come testimoniato anche con l'ultimo Vinitaly, dove la riorganizzazione ha messo in evidenza i territori, come mai era stato fatto in precedenza.
Dopo Caltabellotta, ritornano gli interventi tecnici con l'introduzione del Prof. Fabio Guaitoli, dell'Assessorato Risorse Agricole e Alimentari, alla ricerca condotta dall'Università di Palermo sull'erosione dei suoli. Il Prof. Luciano Gristina, della Facoltà di Agraria, ha quindi illustrato in dettaglio gli studi condotti, dimostrando come l'erosione dei terreni non sia solo causa di impatto ambientale, ma anche un notevole danno economico al patrimonio aziendale. L'uso di colture di copertura, il cosiddetto inerbimento, consente di contrastare il fenomeno di erosione e migliora l'apporto di sostanze azotate nei terreni coltivati a vite. Di contro, però tale pratica può aumentare il contenuto di nitrati nei terreni con conseguente contaminazione di falde acquifere e dei corsi d'acqua. Inoltre le pratiche di inerbamento e di sotteramento dei residui di potatura, possono rendere disponibili sostanze azotate e nitrati fuori fase con lo sviluppo delle viti, con conseguente sotto o sovra utilizzo delle sostanze. Il problema può essere risolto con delle colture miste di leguminose e graminacee, ottenendo un compromesso coi i benefici delle cover crops e riducendo al contempo le eventuali negatività dell'inerbamento.
Dopo tante trattazioni che si sono occupate dei terreni e delle piante viste "coi piedi per terra", il Dott. Marco Perciabosco, Dirigente dell'Unità Operativa Pedologica Servizio XI del Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura dell'Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, ha ribaltato il punto di vista portandoci in "aria" ! Ha infatti illustrato come la cartografia ripresa da posizione aerea, possa dare una serie di informazioni, facilitando le tecniche di coltura per una migliore ecosostenibilità. L' Unità Operativa Pedologica vanta in stato avanzato di realizzazione, un imponente progetto che, dal 1996, raccoglie dati sulla cartografia e sull'analisi dei terreni, raccogliendoli in una banca dati interfacciata con le relative mappe. Il sistema è un classico GIS (Graphical Information System) dove su una mappa del territorio, si accoppiano una serie di informazioni provenienti da un'apposita base dati. L'interfaccia che è stata scelta per la consultazione è quella Web, pratica e universalmente raggiungibile. Il progetto in questione ha dato vita al portale denominato SIT Agri che, insieme agli altri servizi, disponibili sul portale www.agrinnovazione.regione.sicilia.it, costituiscono un valido ausilio al mondo agricolo. Inoltre, Perciabosco, ha annunciato la prossima disponibilità dei dati del progetto Valpedo, sulla conducibilità elettrica del terreno, presto integrato su SIT Agri (Sitema Informativo Territoriale) coi suoi dati di valido ausilio per l'ottimizzazione di irrigazioni e concimazioni.
Dopo Perciabosco il Dott. Vito Ferraro, dell'Unità Operativa Sistemi Informativi Territoriali Area II del Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura dell' Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, ha illustrato in dettaglio l'interfaccia WebGIS del SIT Agri e le sue possibili implementazioni coi nuovi dati presto disponibili. L'nterfaccia di consultazione si è dimostrata molto semplice da usare con la possibilità di ricercare i lotti di terreno con i dati catastali oppure visivamente cercandoli sulla mappa visualizzata dopo il posizionamento effettuato per comune o per toponimo.
Infine, ultimo intervento da me ascoltato è stato quello del Prof. Fabio Mencarelli, Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università degli Studi della Tuscia, che ha trattato l'ottimizzazione e la produzione di energia nelle aziende vitivinicole. Basterebbero infatti pochi accorgimenti, nella realizzazione delle cantine e nei processi di vinificazione, per risparmiare quantità di energia non indifferenti. Inoltre, altri risparmi, sono possibili aumentando l'autonomia energetica degli impianti, grazie alle tecnologie di produzione di energia da biomasse e da altre fonti interne alle aziende vitivinicole.
I successivi interventi programmati del Dott. Salvatore Li Petri delle Cantine Settesoli, del Dott. Andrea Lonardi di G.I.V. e del Dott. Alessio Planeta dell' Azienda Planeta, non sono stati da me raccolti a causa dell'ora ormai tarda, anche se avrebbero costituito l'interessante punto di vista dei produttori, sulle problematiche introdotte dall'ecosostenibilità nelle aziende vitivinicole.
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