Il logo di Feudo Mondello con la sua pastaTempo fa, un tecnico di altisonante azienda del settore pastario mi spiegò come la buona pasta si può fare dappertutto, infatti le macchine per produrla sono solo italiane e vengono vendute in tutto il mondo, inoltre i grani per l'impasto sono reperibili sul mercato internazionale accessibile a chiunque, tuttavia con livelli di "qualità" differenti. Regola che mi sento di condividere, d'altronde come contrastare un autorevole addetto di settore, ma secondo me valida solo per il settore industriale, a cui sono convinto lui esclusivamente si riferisse. Se invece parliamo di profumi e sapori, il precedente ragionamento crolla miseramente sotto l'effetto del territorio e delle attenzioni imposte dall'artigianalità di un prodotto, tuttavia non sempre vincente dal punto di vista tecnico. Pertanto, in seguito a tali considerazioni, mi sono sempre accostato alla pasta artigianale con un approccio a dir poco "olistico", cioè valutando tanti parametri e "sopportandone" a volte i macroscopici "difetti", per fortuna il Pastificio Feudo Mondello ha saputo coniugare tutto molto bene, in particolare l'aspetto organolettico-nutrizionale con quello tecnico a cui la pasta industriale ci ha abituato, quindi alla bassa cessione di amido in pentola, una buona tenuta in cottura, ecc. ecc., infatti è un vero piacere mangiarla, quasi a dispetto della sua integralità e artigianalità! Per farla breve, ho conosciuto i fratelli Alberto e Vincenzo Agosta qualche anno fa, prima che dessero luogo al loro progetto di pastificio nei terreni di famiglia chiamati Feudo Mondello, in omonima contrada del Comune di Monreale (PA), posta nella lunghissima SP20, da lì all'assaggio il passo è stato breve. L'azienda, una volta partita, nonostante la sua giovinezza, non ci ha messo molto a farsi conoscere, imponendo subito il proprio modello, secondo il quale la pasta integrale e artigianale, oltre ad essere buona e salutare, può anche avere ottime caratteristiche tecniche. Il segreto del Pastificio Feudo Mondello sta sicuramente nella chiusura della filiera, ma anche nella qualità e nel controllo maniacale dei processi di produzione, così mi ha raccontato Alberto Agosta lo scorso 16 Settembre 2021, eccovi il video preceduto da qualche esclusiva immagine registrata lo scorso Giugno durante la fase di mieti trebbiatura, ma vi raccomando di vederlo fino alla fine, perchè ho inserito anche dei veloci consigli su come riconoscere una buona pasta.
Riepilogando, al di là di chiusura di filiera e certificazioni varie di Feudo Mondello, in una buona pasta sono importanti: la coltivazione della materia prima, la sua molitura, i processi di trasformazione con una essiccazione a bassa temperatura ed infine i profumi ed i sapori che da tali attenzioni ne devono per forza di cosa derivare. L'argomento pasta non si può certamente esaurire nei pochi minuti della mia chiacchierata con Alberto Agosta e nelle suaccennate indicazioni, infatti è probabile che questo mio video possa avere ben altro epilogo, anzi potrebbe fare da apripista ad altre recensioni dall'aspetto didattico e gustativo, seguitemi e lo scoprirete!
Le magliette di Maurizio Artusi sono a cura del Ricamificio La Nuvola di Palermo
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