Gli abbinamenti hanno delle regole ben precise, vengono fatti per concordanza o per contrapposizione, ma in tutti i casi, è sempre il nostro palato a fare da “giudice”. Con la seguente ricetta vi proporrò un vino proveniente da un vitigno autoctono, ovvero il Cataratto.
Il Catarratto è stato, negli ultimi anni, rivalorizzato da alcune aziende siciliane che ne hanno fatto il loro vino di punta, come la cantina Castellucci Miano che lo ha nominato Shiarà. Di colore giallo paglierino, questo vino, richiama dei sentori che vanno dalla frutta esotica alle note floreali. Al palato ritornano i sentori olfattivi, equilibrati da una certa sapidità, con un risultato elegante e allo stesso tempo persistente. Un vino dal carattere deciso e intenso. Tutto ciò per dirvi che a un vino di carattere deve abbinarsi un piatto di altrettanto carattere: e cosa c'è di meglio di un pietanza che ha fatto “leccare i baffi” al Re di Spagna?
La ricetta che voglio abbinare allo Shiarà è la pasta così detta “Sabbiata”, realizzata in occasione della visita del Re di Spagna in Sicilia.
Ingredienti:
pasta: 350 gr. di bavette pesce spada: 300 gr pomodoro ciliegino: n. 6 indivia: 3 foglie pan grattato: n. 5 cucchiai da tavola pinoli: 1 bustina uvetta: 1 bustina aglio: uno spicchio oppure (3 gambi di cipolletta scalogno) sale: q.b. pepe: q. b. curry: una spolverata
Procedimento:
tagliate a dadini il pesce spada crudo e ponetelo in una padella con olio caldo e uno spicchio d’aglio o scalogno. Fate cuocere e nel frattempo andate schiacciando con la forchetta, fino a cottura ultimata. Contemporaneamente ponete i pomodorini, lavati e tagliati in due, in un’altra padella con un pò d’olio e fateli saltare pere un pò. Quando saranno diventati morbidi, potete spengnere il fuoco. In un’altra padellina a parte fate saltare l’indivia con un filo d’olio. Ancora a parte, fate tostare il pan grattato girando di tanto in tanto.
A questo punto scolate la pasta qualche minuto prima per maneggiarla, aggiungete il pesce ”insabbiato”, i pomodorini, l’indivia e completate con uvetta e pinoli, una manciata di pepe e una spolverata di curry.
A questo punto il piatto è pronto per ricevere l'ultimo tocco, il pan grattato tostato che insieme al pesce spada schiacciato dà proprio l’idea di sabbia (da qui il nome “sabbiata”).
Oltre al Cataratto, altri due vini si potrebbero, secondo me, abbinare con successo al piatto in questione. Il primo è il Pascal Jolivet Pouilly-Fume, il cui vitigno alloctono, il Sauvignon Blanc, trova in esso la sua migliore espressione. Ci troviamo nella Valle della Loira, dove il terreno calcareo ha parte preponderante. Al naso, risaltano le note di ortica e il sentore del Sauvignon Blanc per eccellenza: la pipì di gatto. Inoltre, il particolare terreno della zona, esalta i sentori di pietra focaia, da qui anche il nome Fumè, indicativo poichè richiama l'odore di affumicato. L'altro vino abbinabile è il Kados, Grillo in purezza della cantina Duca di Salaparuta, che richiama sentori floreali e fruttati, in particolare susine gialle, profumi che vengono esaltati da alcune note speziate.
ATTENZIONE: l'attività di recensione è svolta a titolo completamente gratuito, la selezione delle aziende da recensire è effettuata tramite personale scoperta o anche su segnalazione di terzi e si pone l'obiettivo di far risaltare e promuovere coloro che si impegnano più di altri nell'offrire un prodotto alimentare genuino e/o salutare. Per salvaguardare questa indipendenza puoi contribuire seguendomi sui social o tramite Paypal.
Valutazione CucinArtusi.it in "artusini":
Schede e indirizzi utili:
Tags: |