Il libro di Paolo Salerno: Il Pesto trapaneseSfatare miti e leggende a volte può far dispiacere a qualcuno e stavolta è toccato a degli illustri navigatori come i genovesi che non possono continuare a vantare la paternità anche di altri pesti, perchè grazie alle ricerche condotte da Paolo Salerno, poliedrico scrittore, editore ed imprenditore trapanese, sembra che il Pesto trapanese non sia figlio del molto più noto e blasonato genovese, ma che invece abbia sempre goduto di vita propria, traendo origine dalle usanze contadine e marinare del territorio trapanese. Paolo Salerno bacchetta anche internet, perchè è notorio come essa, per quanto oggi indispensabile, veicoli troppo spesso imprecisioni e approssimazioni. I due libri "monoricetta" di Paolo SalernoQuindi, un libro sul Pesto trapanese a 360 gradi che affronta non solo la storia, riscrivendola, ma anche le singole materie prime che lo compongono, la pasta fatta in casa e financo gli abbinamenti con il vino! Occhio però, se cercherete il pesto a Trapani da visitatori, per assaggiarlo in versione originale e immancabili varianti, attenzione al nome, perchè in questo caso lo troverete nella "Pasta cu' l'agghia", la cosa aveva spiazzato anche me, quando mi accinsi a recensire il noto locale Cantina Siciliana di Pino Maggiore. A proposito di ingredienti, ma quali sono? Su tutti per quantità campeggia sicuramente il pomodoro seguito dalle mandorle, poi il basilico e infine l'aglio e l'olio, cinque potenti profumi e sapori di quei territori, già solo questa considerazione lo colloca distante da quello genovese, perchè questi sono ingredienti profondamente radicati, come ad esempio l'Aglio di Nubia e l'Olio delle Valli Trapanesi che ha dato il nome anche ad una DOP, inutile citare il pomodoro che in quella zona, insieme alle mandorle presenti da sempre, è endemico da secoli e ricorda il Pizzutello Siccagno di Paceco che inevitabilmente si porta a braccetto il basilico. Insomma, metteteli insieme e creerete un'atmosfera mediterranea a casa vostra, anche all'estero, infatti non a caso ogni pagina del libro di Paolo Salerno è tradotta in inglese, come d'altronde aveva fatto con un altro suo precedente libro "monoricetta" sul Couscous intitolato proprio Cuscusu, come in dialetto viene chiamato nella sua versione trapanese. Un'idea, nessuna azienda di Trapani e provincia è disposta a creare un box con gli ingredienti originali per riprodurlo a casa? In bundle facoltativo, il libro di Paolo Salerno!
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L'abbigliamento di Maurizio Artusi è a cura del Ricamificio La Nuvola di Palermo
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