La Norma dei cuochi etneiOvviamente su questo sito web, quando parlo di Norma, mi posso riferire solo alla famosa pasta diventata, insieme a Villa Bellini e in occasione di Cibo Nostrum 2019, uno dei simboli della città di Catania, senza nulla togliere allo storico "elefante". Cosa c'entra Cibo Nostrum con Catania? E' vero che eravamo abituati a collegare la manifestazione alla città di Taormina, ma quest'anno l'organizzazione è passata alla FIC, in collaborazione con Città di Catania, Con.Pa.It. (Confederazione Pasticceri Italiani), AIC Sicilia, Blu Lab, La Cook Agency e La Valigia di Bacco, si è quindi deciso di spostare questa ottava edizione dalla provincia di Messina alla città di Catania, portandoci anche il 30imo Congresso Nazionale, importante momento di riflessione e programmazione dell'associazione dei cuochi italiani, così dal 31 Marzo fino al 2 Aprile 2019 la cittadina ai piedi dell'Etna è diventata un accogliente territorio per centinaia e centinaia di "giacche bianche", provenienti da tutta Italia e non solo, per motivi istituzionali e/o di rappresentanza, ma anche di tanti partecipanti attivi, attori in prima linea di Cibo Nostrum con i loro piatti offerti ai visitatori che in cambio di un piccolo ticket devoluto in beneficenza, hanno deliziato tanti palati, destinando i 60.000 Euro raccolti al DSE (Dipartimento Solidarietà Emergenze della FIC), alla Comunità di Sant'Egidio e alla Locanda del Samaritano. Tornando alla Pasta alla Norma, nella tradizione catanese, in origine, era un anonimo primo piatto di pasta con la salsa di pomodoro e le melanzane fritte, successivamente fu il commediografo siciliano Nino Martoglio che per la particolare bontà dei suoi ingredienti l'accostò all'opera La Norma di Vincenzo Bellini, sancendo così il nome che tanto lustro le diede in tutto il mondo, guadagnandosi anche una giornata ad essa dedicata che ricorre il 23 Settembre di ogni anno. Gli ingredienti del piatto sono molto semplici, noi siciliani li conosciamo bene anche perchè hanno i profumi e i sapori della nostra terra: penne, melanzane, ricotta salata, salsa di pomodoro, cipolla, olio evo, basilico e aglio, impossibile non farsi venire l'acquolina in bocca, occasione giustamente utilizzata dall'Associazione Provinciale Cuochi Etnei, grazie agli sponsor Barilla, Cirio e Zappala, per far risaltare il territorio che quest'anno ha ospitato Cibo Nostrum e Congresso FIC.
G.Carratello assaggia una "Pasta Reale" di TortoriciDurante la kermesse del 31 Marzo a Villa Bellini, ho incontrato numerosi amici, impossibile citarli tutti, in compenso però li ho fotografati, è stata invece ridotta la mia capacità di ricerca e scoperta di nuovi profumi, sapori e talenti, a causa dei tempi e degli spazi ristretti rispetto alle precedenti edizioni taorminesi, la calca creata dalle circa 25.000 presenze nelle 300 postazioni dei cuochi mi ha infatti materialmente impedito di assaggiare e approfondire i piatti proposti e i loro ideatori così come invece avrei voluto, nonostante ciò, grazie all'amico blogger Gerlando Carratello, sono tornato a casa con l'idea di fare un viaggetto a Caltanissetta, patria del torrone, in questo caso magistralmente interpretato da Davide Scancarello di "Tentazioni e Sapori", di lui ho appunto assaggiato un torrone classico con mandorle, pistacchi e miele siciliani, senza l'aggiunta di altri zuccheri, caratteristica che al palato faceva l'assoluta differenza lasciandolo estremamente pulito. Dal dolce sono poi passato al salato dei trancini di pizza ad altissima idratazione della Pizzeria De Natale di Fiumefreddo di Sicilia (CT), croccantissimo impasto degno di nota.
Prosciutto crudo e... mele sciroppate dalla ValdaostaInvece durante i buffet, allestiti nei tre giorni per rifocillare le delegazioni di cuochi provenienti da tutta Italia e da diversi paesi del resto del mondo, ho avuto la possibilità di soffermarmi un po' di più per assaggiare e scoprire nuovi profumi e sapori all'insegna della genuinità. La regione che mi ha colpito di più è sicuramente stata la Val D'Aosta, il motivo è semplice, nei loro territori incontaminati le verdi valli forniscono la materia prima ideale per le attività zootecniche e la differenza si sente! Il primo prodotto tra quelli presentati dalla delegazione valdostana dalle Lady Chef, composta da Simona Chabod, Maria Rita Fabiano, Rosemary Salomone, mi ha scosso con la forza del pane nero di segale condito con il Lardo d'Arnad, noci e castagne, poi sono arrivate le speziature del "Boudin", un insaccato preparato con un impasto di patate, barbabietola rossa, carne di suino e sangue dello stesso, condito quindi con spezie varie come ad esempio la cannella. Però il vero pezzo forte che ha letteralmente catturato tutte le mie attenzioni è sicuramente stato il contrasto dolce/salato creato da una sorta di riedizione dell'abusato prosciutto e melone. In questo caso era stato impiegato un Jambon de Bosses, piccolo comune nella valle del Gran San Bernardo, quindi un prosciutto di montagna DOP, prodotto in quantità limitate da suini autoctoni e in questo caso stagionato con erbe locali, come ad esempio il fieno, per ben 24 mesi, questo avvolgeva uno spicchio di mela valdostana sottoposta ad un processo di sciroppatura, un abbraccio colmo di straordinari profumi di montagna delicatamente contrastati dalla dolcezza della mela! Una bella idea presentata in precedenza dal gruppo delle tre Lady Chef ad una recente manifestazione FIC a Roma, ma che andrebbe codificata con una sorta di disciplinare e quindi diffusa in tutti i ristoranti valdostani o comunque in quelli della valle in quanto molto rappresentativa di quei territori. Il giorno dopo anche l'Umbria ha fatto la sua bella figura con diversi caprini freschi, dei crostini con le uova di Regina del Lago (Trasimeno), furbescamente corrette con un goccio di colatura di alici, per passare infine ad una zuppa chiamata "Mbrecciata" con ben 10 ingredienti tra cereali e legumi.
il couscous al nero di seppia di Matteo GiurlandaAnche la Sicilia però non è stata da meno, penso ancora al couscous al nero di seppia di Matteo Giurlanda del Ristorante Monte Sangiuliano di Erice (TP), le arancine con lo stesso couscous offerte da Rocco Pace, direttamente dal Ristorante Crik & Crok di San Vito lo Capo (TP), la straordinaria torta di fragoline chiamata giustamente "Primavera" di Valerio Vullo della Pasticceria Sauvage di Catania, le Crespelle catanesi di Orazio Cordai, la Porchetta di Ariccia di Simone Loi, Un discorso a parte però dovrò fare per i gelati di Fulvio Massimino della Gelateria Slurp di Aci Castello (CT), il quale ha presentato i prodotti per gelateria di Agrimontana, azienda molto conosciuta e impegnata nella produzione di canditi di alta qualità per la pasticceria, ma al contempo anche i gusti gelato ideati nel proprio laboratorio, tra i quali è spiccato di nuovo il contrasto dolce-salato di un crema alla mandorla tostata e appunto salata.
Insomma una grande festa durante la quale i cuochi che mangiavano erano in numero maggiore di quelli che cucinavano, un evento veramente eccezionale!
Un'immagine del teatro ricolmo di giacche biancheIl giorno successivo a Cibo Nostrum, Lunedì 1 Aprile, i cuochi hanno "invaso" il Teatro Massimo Bellini di Catania, luogo di cultura che per una volta ha visto tutti i suoi "balconi" stracolmi di berrette bianche che hanno mostrato di gradire molto le performance eseguite, ovviamente a sfondo alimentare. In chiusura di serata, nei saloni del teatro è magicamente comparso anche un buffet di dolci provenienti da tutta la Sicilia selezionati a cura della Con.Pa.It. (Confederazione Pasticceri Italiani). Una gradita sorpresa che ha deliziato tutti i presenti.
In anteprima, l'etichetta del 44 Gatti di Tenuta GattiDi grande rilievo è stato anche l'Expo allestito presso il complesso fieristico Le Ciminiere, con aziende interessanti come TBoxChain, start-up di Matera in Basilicata, creatrice di un piccolo apparecchio ideato per certificare le recensioni dei ristoranti, e non solo, pubblicate sui siti web del settore. Indimenticabile l'esperienza con la degustazione di Nino Testa, pescatore del ragusano che sulla qualità delle sue conserve di tonno rosso ed altro pesce azzurro, ha fondato la sua azienda, Nino infatti impiega solo la migliore materia prima e usa solo olio di oliva evo o al massimo di semi, ma proveniente da estrazione a freddo. Di interessante rilievo anche il salone dedicato al vino, organizzato da La Valigia di Bacco con la collaborazione dell' AIS locale, in cui esponevano circa 50 cantine delle quali però ho potuto assaggiare ben poco per mancanza di tempo, però ricordo bene, oltre ai già conosciuti Tenuta Gatti, Vini Marino e Alessandro di Camporeale, le concentrazioni e i profumi di Paratore, la grande materia prima di Vella, ma ahimè con un eccellente Nero d'Avola praticamente infante, nonchè Tamburello di Poggioreale (TP). Nonostante i tempi ristretti sono comunque riuscito a partecipare ad una degustazione dedicata ai vini di Nicholas Gatti, per i cui prodotti ammetto di avere un debole, anche se negli ultimi anni li ho colpevolmente trascurati, dopo essere stato il primo a scriverne nel 2010 e pur stimando produttore e prodotti. La degustazione organizzata e condotta dall'AIS ha riguardato i vini Catalina, Curpanè, due annate di Sicè ed infine, a sorpresa, una bottiglia coperta che una volta assaggiata ha svelato in anteprima un "44 Gatti" prodotto con un interessante blend di Nocera e Pinot Nero, un bel gioco di parole di Nicholas originato dall'età di un suo figlio e pertanto a lui dedicato. Il palco dell'Expo è stato impiegato per numerosi cooking show con prodotti degli sponsor, ma anche per far risaltare l'operato meritorio di numerosi cuochi FIC come Rocco Pozzulo, Seby Sorbello, Alessandro Circiello, Fabio Tacchella, Gianluca Tomasi, Riccardo Carnevali, Domenico Maggi, Thomas Gugler, ospitando tra l'altro anche il presidente e il direttore tecnico dell’Accademia Bocuse d’Or Italia, Enrico Crippa (tre Stelle Michelin ristorante “Il Duomo” di Alba, Cuneo) e Luciano Tona, che hanno raccontato sul palco la loro esperienza professionale, oltre ad essere stati prestigiosi ospiti del Congresso Nazionale FIC.
La suggestiva serra che ha ospitato la cena di galaA chiusura dei tre giorni, Martedì 2 Aprile si è anche svolta una serata di gala presso la struttura Radicepura di Giarre (CT), comune a pochissimi chilometri da Catania, presso il quale, ospitati in una straordinaria cornice costituita da una vasta serra con piante enormi, si è tenuto l'ennesimo buffet a cura di tutte le delegazioni provinciali regionali siciliane supervisionate dallo Chef Fabio Potenzano. Nulla da eccepire anche in questo caso, cotture, temperature, abbinamenti di ingredienti, tutto perfetto nonostante le precarietà delle postazioni, grazie al lavoro di tantissimi cuochi siciliani e non, per lo più sconosciuti al grande pubblico, senza "stelle" e "stelline", ma con tanta professionalità, che così hanno deliziato gli ospiti in anima e corpo.
Non è però finita qui, perchè nel giardino esterno, attiguo alla serra, c'era un'altro enorme buffet dedicato ai dessert, tutti al piatto, offerti dai pasticceri locali, selezionati prevalentemente nella provincia di Catania.
Il Ministro Centinaio con la giacca bianca FICDurante tutte le fasi degli eventi, gli esponenti dell'organizzazione, Rocco Pozzulo, Presidente Nazionale FIC, Domenico Privitera, Presidente dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani, Seby Sorbello Presidente FIC Promotion e Angelo Scuderi, neopresidente dei Cuochi Etnei, sono sempre stati presenti, ma anche l'amministrazione comunale di Catania è stata in prima linea, segno che anche la politica ha evidentemente colto l'importanza della manifestazione, in primis l'Assessore alla Cultura e Grandi eventi Barbara Mirabella nonchè il Sindaco Salvo Pogliese. La manifestazione ha registrato anche la visita di Gian Marco Centinaio, Ministro del MIPAAFT (Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e turismo), tra l'altro patrocinante l'evento, che per l'occasione, al pari del Ministro degli Interni Matteo Salvini, noto per la sua abitudine di indossare le giacche dei corpi di polizia, ha anche lui sfoggiato la classica giacca bianca della FIC. In chiusura è stato anche citata l'infaticabile opera di tutti coloro che lavorano dietro le quinte, chiudendo con un elegio a Antonio Iacona, addetto stampa con l'appeal da presentatore che qualcuno ha definito un novello Pippo Baudo!
GALLERIA E DOWNLOAD FOTO
31-03-2019 - Cibo Nostrum a Villa Bellini
01-04-2019 - Cibo Nostrum va a teatro
02-04-2019 - Cena di gala a Giarre
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