Il Codifas, Consorzio di Difesa dell'Agricoltura Siciliana, e i Movimenti Civici Sicilia, hanno scelto un buon momento per organizzare il convegno "Agricoltura BioEtica e Sicurezza Alimentare", infatti, è in atto un certo fermento in Sicilia sugli argomenti in questione. Inoltre, anche l'associazionismo sta avendo un interessante sviluppo, complice la Misura 133 del PSR Sicilia, la quale stanzia fondi fruibili, in prevalenza, da consorzi e associazioni con l'obiettivo delle produzioni di qualità.
Il Codifas, guidato da Ambrogio Vario e attivo soprattutto nel settore cerealicolo, è stato il principale attore del convegno i cui lavori, iniziati alle ore 18 del 22 Maggio 2011, presso l'Orto Botanico di Palermo, si sono protratti fino a sera inoltrata a causa dei numerosi relatori. La Dott.ssa Liboria Di Baudo, ha coordinato gli interventi del Prof. Rosario Schicchi, vice-direttore dell'Orto Botanico, del Prof. Ambrogio Vario, Presidente del Codifas, del Prof. Carmelo Sardegna, Docente, del Dott. Raffaele Loddo, dell'Associazione Jonathan, del Dott. Michele Poligneri, Dirigente ASL di Bari e Fiduciario Slow Food Condotta delle Murge, del Dott. Biagio Pecorino, Docente di Economia Agraria dell'Università di Catania, del Dott. Giuseppe Privitera, Presidente Regionale Slow Food, di Giuseppe D'Angelo, Coordinatore del Comitato Spontaneo Agricoltori, del Dott. Marcello Cascino, Responsabile del progetto pilota Orto Urbano di Palermo" e di Toni Ferrara, del Comitato Fai la Cosa Giusta Sicilia.
Numerosi gli argomenti trattati, in base alle competenze di ogni singolo relatore si è parlato: dell'opera di recupero dell'Orto Botanico di vegetali dal germoplasma ormai quasi perduto; dello smaltimento dei rifiuti in agricoltura; della possibilità di sfruttare le energie alternative come fonte di reddito aggiuntiva per l'agricoltore; di sicurezza degli alimenti e di difesa dall'importazione di cibi insalubri, facilitata dalla libera circolazione delle merci; dei vantaggi che può apportare l'associazionismo applicato all'agricoltura; dell'importanza della biodiversità, patrimonio agricolo inestimabile; infine, di orti urbani e agricoltura sinergica.
Durante il convegno ho ascoltato, da Pippo Privitera, i capisaldi dello Slow Food di una volta, incentrato sui prodotti e soprattutto sui produttori-agricoltori, ma mi ha colpito anche l'accorato intervento di Giuseppe D'Angelo che, col suo "grido" d'aiuto ha esposto con veemenza le tragiche problematiche a cui, l'agricoltore siciliano, si deve opporre tutti i giorni. Associazionismo, politica, contributi pubblici, accorciamento della filiera, sembra che nulla riesca a risollevare la condizione economica degli agricoltori e degli allevatori, perennemente consegnati allo sfruttamento del loro duro lavoro. Infine, ritengo sia meritorio e da sostenere, il progetto di Marcello Cascino riguardante l'Orto Urbano. Sulla falsa riga dell'omonimo orto di Slow Food, esso viene coltivato da volontari e da alunni della Scuola Elementare Nazario Sauro e sostenuto coi proventi della vendita diretta dei prodotti ai consumatori. Una particolare attenzione merita anche l'esposizione di Toni Ferrara, appassionato di "agricoltura sinergica", questa insolita pratica spinge al massimo il concetto di regime biologico rispettando a tal punto la terra da evitarne persino l'aratura, un ritorno a tempi più che antichi, quasi preistorici.
Durante i lavori si è lambito più volte l'argomento "accorciamento della filiera", come soluzione di una parte delle problematiche economiche degli agricoltori, però senza mai approfondirne vantaggi e le immancabili storture che, una volta eliminate, possono effettivamente consentire un aumento dei margini di guadagno del piccolo e medio coltivatore diretto.
In conclusione, un convegno più di analisi che di soluzioni, lavori preparatori propedeutici ad uno sviluppo che può solo arrivare dall'associazionismo della base, svincolato dalla politica e dai contributi pubblici, spesso forieri di assuefazione delle idee e di annullamento dell'impresa privata.
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