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 Nel 2011 non ricorre solo il 150° dell'unità d'Italia, è anche il centenario della morte di Pellegrino Artusi, artefice di un'unità ben diversa da quella politica. Infatti nel 1881, Pellegrino pubblicò il suo libro "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", prima pietra di quel tentativo di unificazione gastronomica dell'allora neonata Italia. Il comitato Artusiano di Forlimpopoli, città che diede i natali a Pellegrino, ha scelto il 16 Marzo come giorno di celebrazione del centenario in tutta Italia, si è quindi deciso di realizzare contemporaneamente, negli Istituti Alberghieri aderenti, un pranzo composto solo da ricette tratte dall'Artusi. Altre manifestazioni si svolgeranno comunque durante tutto l'anno e interesseranno diverse regioni. Nell'ambito di queste, il 16 Marzo scorso, ho avuto modo di partecipare ad un pranzo Artusiano svoltosi presso l'Istituto Alberghiero Sen. Molinari di Sciacca. I ragazzi della 3° classe, guidato dalla Chef Giovanni Montemaggiore, hanno preparato delle ricette del famoso libro. Le ricette preparate per l'occasione sono state la n.365 pollo in salsa tonnata, n.166 fritto di cardoni, n.116 crostini di milza, n.82 risotto coi gamberi e pistacchio, n.332 trippa legata con le uova, infine, fuori Artusi, scampi in padella, sorbetto di limoni, crem caramel e budino al cioccolato. Il pranzo però non è stato solo un'occasione di commemorazione, bensì anche un prologo a qualcosa di più importante. Infatti il 7 ed 8 Aprile, la celebrazione vestirà i panni del consorso, sempre con una ricetta dell'Artusi come tema, una gara tra le classi dell'Istituto di Sciacca e poi tra gli Istituti di tutta la Sicilia che parteciperanno alla sfida.
In passato ho già avuto già modo di scrivere su ciò che rappresenta l'Alberghiero Sen. Molinari per il territorio di Sciacca, oltre che assolvere al compito dell'istruzione esso svolge anche un'importante funzione di aggregazione sociale e, parlando col Dirigente Scolastico, Prof. Pietro Antonio Amato, ho scoperto persino l'esistenza di un gemellaggio tra l'Istituto stesso e un paio di Alberghieri canadesi. Un interessante scambio di culture e di prodotti del territorio grazie anche all'importante presenza della comunità italiana in Canada.
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