L'unione fa la forza: questo è stato il leit motiv della conferenza "Il ficodindia in Sicilia" che si è tenuta a Roccapalumba nel caldo e assolato Sabato del 20 Ottobre 2012, durante la manifestazione "Opuntia ficus indica fest".
Durante la conferenza sono stati evidenziati i principali luoghi di produzione del ficodindia siciliano (Roccapalumba, Santa Margherita del Belìce, San Cono, Etna) e la necessità da parte dei territori coinvolti di entrare in un'ottica cooperativa e collaborativa sia in ambito pubblico sia in ambito privato, prendendo spunto da quelle buone pratiche già in atto nel settore, mettendo da parte i vari protagonismi dei singoli territori, al fine di permettere alle aziende produttrici di rendere il prodotto conoscibile, appetibile e competitivo sul mercato attraverso una ridefinizione dei processi logisitci e di governance. Lo spirito che ha animato i lavori della conferenza è stato proprio quello della collaborazione e della buona volontà, senza la perdita della propria identità, per il conseguimento di obiettivi comuni volti anche all'internazionalizzazione del prodotto.
Presenti tra i relatori vi erano i sindaci di Roccapalumba, avv. Giovanni Giordano e di Santa Margherita Belice, avv. Francesco Valenti che, oltre a portare la testimonianza dei loro specifici territori relativa alla produzione del ficodindia, si sono resi disponibili ad aprire un tavolo partenariale di lavoro sul tema.
Salvatore Di Gioia,Giovanni Giordano,Giuseppe PasciutaAd apertura dei lavori, coordinati dal vicesindaco Salvatore Di Gioia, il sindaco di Roccapalumba ha conferito la cittadianza onoraria al Prof. Paolo Inglese, docente di arboricoltura dell'Università degli Studi di Palermo, in segno di riconoscimento per il lavoro di ricerca e di valorizzazione del ficodindia e della sua filiera, svolto negli anni e per l'impatto che tale lavoro ha avuto sulle attività produttive locali.
Durante la conferenza sono state presentate le testimonianze di alcuni consorzi e territori che dal lavorare in sinergia, dal fare sistema hanno già tratto benefici.
Il dott. Alessandro Ficile di Sosvima, l'agenzia di sviluppo locale delle Madonie, ha parlato delle funzioni aggregative già avviate nel territorio madonita, di come il modello di sviluppo metropolitano portato avanti finora nei nostri territori sia fallimentare, della necessità di riorganizzare le filiere in un'ottica inclusiva, del recupero di eticità e di un patto tra produttori e consumatori, dell'importanza dal punto di vista produttivo delle zone interne della Sicilia, della necessità di migliorare la redditività dando il giusto valore al produttore, della necessità di arrivare a nuovi mercati non tralasciando quello interno, anzi partendo proprio da quello;
Il dott. Salvatore Rapisarda presidente del consorzio "Euroagrumi O.P.",presente nel territorio etneo, ha spiegato quanto sia necessario fare sistema e come, dopo averlo fatto, occorra una struttura ben organizzata ed efficiente per lo sviluppo di un progetto collettivo, rendendosi disponibile ad offrire assistenza e coordinamento nelle attività logistiche e commerciali per i produttori di ficodindia dei territori meno organizzati;
Il dott. Giuseppe Pasciuta, presidente del Consorzio Arancia di Ribera ha raccontato la storia e le difficoltà del consorzio, nato in un'epoca in cui le società cooperative agricole locali fallivano, il modello organizzativo seguito emulando il modello Melinda, fino al raggiungimento della Dop.
Tutti si sono resi disponibili a cooperare, dare supporto e assistenza per la costruzione di un modello produttivo efficiente.
Ha chiuso i lavori il Prof. Inglese il cui intervento è stato volto a spronare sia l'amministrazione pubblica sia le imprese a fare quel salto di qualità produttivo e commerciale che passa attraverso l'investimento in conoscenza e competenza, suggerendo di prendere esempio e di emulare chi ha già fatto bene, a non aver paura del mercato, a non fossilizzarsi nell'uso di etichette e certificazioni molto spesso fini a se stesse, a fare fronte comune per affrontare il mercato globale, a cercare di occupare più fette del mercato, provando a spiegare che tutte le porzioni di mercato hanno una loro funzione e che non bisogna demonizzarne nessuna a priori, che le preclusioni ideologiche non fanno bene alle attività produttive, mettendo in evidenza quei difetti, in particolare l'estrema polverizzazione dell'offerta produttiva, che impediscono una crescita sana e competitiva delle nostre imprese.
Foto Massimo Palmigiano Ph
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Venerdi 19 Sabato 20 Domenica 21
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