La passione per l’agricoltura non è qualcosa che nasce unitamente all’amore per la natura e il senso di appartenenza al territorio. In ogni uno di noi, io sono convinta sulla base della mia esperienza, c’è un piccolo contadino e, del resto, tutti noi una volta eravamo contadini, tutti originiamo dal mondo rurale.
Io ho lasciato che il piacere di stare all’aria aperta, di coltivare e la rieducazione all’ascolto dei rumori e gli odori della natura mi rapisse e ne ho tratto i benefici .
Io che origino dalla città, da una grande città come Palermo, abituata al caos, ai rumori, ai tempi lunghissimi di attesa negli uffici, alla impressionante calura dell’asfalto nelle calde giornate d’estate, ho ritrovato una dimensione più umana a vivere in provincia e dalla provincia la frequenza della campagna.
L’area orientale della Sicilia è più vocata all’agricoltura, qui il mondo rurale è più presente che sul versante occidentale dell'isola. Gli impianti di agrumeti sono dei veri e propri giardini a partire da come sono assestati, ossia quanto quadrato in termini di area occupa una pianta, così qui ho compiuto la mia scelta di vita, intesa non solo come attività lavorativa ma soprattutto come stle di vita. Ho acquistato un agrumeto e con l’indispensabile presenza di mio marito, che è un Agronomo, ho cominciato a produrre arance e, credetemi, non esagero se dico che le arance siciliane sono le migliori del mondo per qualità, non per niente rientrano nella categoria dei prodotti tipici siciliani, già IGP e presto DOP.
Qui l’amore per l’agricoltura è vivo, anche se l’ambito è molto difficile e presenta svariate problematiche, le quali vertono soprattutto nella fase della commercializzazione del prodotto, ma i produttori non rinunciano a quello che è stato tradizione e storia, sebbene anche nelle loro famiglie si è verificato, nel tempo, un esodo verso la città, perché il lavoro in campagna era duro, sacrificante e impegnava molto nei periodi estivi e non solo; occorreva aspettare un anno prima del raccolto, dunque, il ritorno economico non era immediato. Oggi, alcuni di questi fattori sono variati, ovvero, l’agricoltore è un imprenditore, ha abbandonato da tempo il forcone e la falce, che invece sono stati conservati nei piccoli musei del mondo contadino che si possono trovare anche presso alcune aziende, ha abbracciato anche lui la tecnologia applicata nel lavoro dei campi, alle irrigazioni, alle concimazioni e a tutto quanto concerne il lavoro agricolo, risparmiando tempo ed energie; adesso il ritorno economico puo’ avere più cicli in un anno se le varietà delle cultivar vengono diversificate su uno stesso appezzameto.
Nel mio incontro con il “rurale” ho conosciuto anche la gente che lo popola, agronomi, geologi, uomini e donne impegnati in agricoltura con il compito di divulgare e promuovere campagne a favore della tutela per l’ambiente e per il territorio, con l’impegno di dare un volto sempre più moderno e competitivo all’agricoltura e assistere tecnicamente i produttori. Questi specialisti, unitamente alla gente impegnata nel settore agricolo, mi hanno insegnato tante cose: il rispetto per la natura, il riconoscimento della forza della natura da rispettare incondizionatamente pena disastri ambientali, l’educazione alla condivisione, ai tempi di attesa e non ultimo mi hanno insegnato che il comune senso di onnipotenza, tipico dell’individuo della società moderna, è un sentimento vago e inutile, perché siamo solo esseri umani in un un sistema biodinamico che deve essere riconosciuto, curato e rispettato. L’ agricoltore manipola e interviene nell’ambiente e ne ha cura e tutela, perché ha ancora la consapevolezza che danneggiando la terra e l’aria danneggiamo noi stessi. Non in ultimo ho imparato a conoscere la stragrande varietà dei prodotti tipici agroalimentari della nostra bella terra. Svariati formaggi, pane, olio, frutta e non in ultimo le mie meravigliose arance cultivar Tarocco Nocellaro.
L’intenzione dei miei articoli è dunque quella di illustrarvi, in un viaggio itinerante, questo mondo del Rurale e dell’agricoltura, mondo che detiene ancora oggi, a dispetto dell’innovazione e dell’evoluzione sociale, il primato per la conservazione dei vecchi valori e dei sani principi, perni per il comportamento e il benessere umano. Pertanto, le aziende agricole e gli agriturismo, oggi diventano anche Laboratorio per l’educazione alimentare e ambientale e promuovono il consumo dei prodotti sani e tipici del territorio, non in ultimo la presenza dei mercati contadini sempre più frequenti nelle nostre città, almeno una volta a settimana, al fine di consentire al consumatore, non solo un prodotto di alta qualità e freschezza, ma anche un prezzo più basso dal momento che si accorcia la filiera.
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