Se la tavola t'infiamma
Informazioni aggiuntiveCOMUNICATO STAMPA CIBO & PATOLOGIE: “SE LA TAVOLA T’INFIAMMA”. CONVEGNO VENERDI’ PROSSIMO 17 GENNAIO A RAGUSA CON I MEDICI ARONNE ROMANO E GIOVANNI SCAPAGNINI. RAGUSA – Migliorare le abitudini alimentari per evitare di incappare in patologie che sempre più stanno caratterizzando il mondo Occidentale. Saranno due luminari della medicina italiana ad illustrare, venerdì prossimo 17 gennaio, la strada migliore per cambiare la propria alimentazione riducendo o eliminando del tutto le patologie Il medico nutrizionista Aronne Romano e il docente universitario di biochimica clinica Giovanni Scapagnini saranno gli ospiti d’eccezione del convegno dal titolo “Se la tavola t’infiamma – cibo&patologie” che si svolgerà all’auditorium della Scuola Regionale dello Sport di Sicilia e che vedrà l’intervento anche del commissario Asp, Angelo Aliquò. L’importante approfondimento di natura scientifica, moderato dal giornalista Salvo Falcone, è stato organizzato dalla Farmacia Guccione di Ragusa che già da tempo ha avviato un ciclo informativo destinato a formare ed informare sia il mondo sanitario che soprattutto i consumatori rispetto ai problemi che possono derivare da una disequilibrata dieta. Basta infatti scegliere un alimento piuttosto che un altro per spostare anche di molto l’indice glicemico provocando di fatto pericolose trascrizioni genetiche precursori di patologie di vario genere, dall’ipertensione al diabete. I due relatori di fama nazionale offriranno casi studio e nozioni scientifiche per approfondire sia il tema dell’infiammazione silente derivante dal cibo e sia quello riguardante la prevenzione dell’invecchiamento a “Diventa sempre più importante – spiega il dott. Luca Guccione alla guida, assieme al fratello Giuseppe, dell’omonima farmacia – assumere una quantità maggiore di omega 3 e di antiossidanti. In media ne assumiamo 0,25 grammi al giorno quando il fabbisogno sarebbe di 2,5 grammi. Siamo dunque lontani dalle necessità del nostro corpo mentre l’eccesso dei carboidrati raffinati, introdotti attraverso l’uso scorretto di più alimenti, determina un’escalation dei processi infiammatori”. Parametri che è possibile misurare attraverso specifici indici e che attraverso il calcolo dei cosiddetti “lipidi di membrana” riescono a restituire l’esatta contezza dell’indice infiammatorio silente che poi, a lungo andare, si sviluppa in patologie anche gravi e che invece possono essere prevenute. “Bisogna ad esempio porre massima attenzione nell’uso dei grassi – spiega ancora il dott. Guccione – La dieta mediterranea o la dieta a zona o ancora il metodo kousmine, presentano un mix tra carboidrati, proteine e grassi leggermente diverso ma il cui fine ultimo è quello di non innalzare l'indice glicemico. Tutte queste diete prevedono l’utilizzo dell’olio di oliva che, nelle giuste quantità, si rivela essere un toccasana per il nostro organismo. Naturalmente non bisogna eccedere perché altrimenti si creano scompensi che difficilmente il nostro organismo potrà poi combattere. Durante il convegno affronteremo anche altri aspetti come l’utilizzo delle spezie a tavola, molto usate nella cucina orientale, che hanno un forte potere antiossidante e fungono da protezione per il nostro organismo addirittura rallentando l’invecchiamento. Temi che verranno approfonditi dal dott. Scapagnini che sicuramente si soffermerà anche sull’ultima scoperta, il frutto del Maqui, che è al top della tabella degli antiossidanti alimentari. Con il dott. Romano affronteremo l’aspetto riguardante l’utilizzo di grano geneticamente modificato che ha un tasso di glutine altissimo e che dunque non è del tutto adatto al nostro organismo provocando possibili processi infiammatori. Da qui la necessità di usare i nostri grani locali che hanno maggiori capacità digestive avendo carichi di carboidrati più limitati. Del resto anche nella dieta mediterranea non è previsto un eccesso di carboidrati come ci ricorda la nostra nutrizionista che segue i protocolli scientifici mettendoli a disposizione di quanti intendono avvicinarsi e contemporaneamente educarsi verso un certo tipo di alimentazione. Lo scopo dunque del convegno, almeno dal nostro punto di vista, è quello di incrementare l’azione di prevenzione che dovrebbe essere alla base della nostra vita quotidiana”. Da qui la collaborazione con l’Asp alla luce anche delle recenti enunciazioni del prof. Luigi Veronesi secondo il quale il 70% dei tumori proviene da un’alimentazione scorretta. Dunque migliorarla diventa fondamentale rispetto alla spesa sanitaria: si avrebbero meno ricoveri e un minor uso di farmaci e dunque meno uscite economiche. Patologie che con un maggior movimento e una buona alimentazione verrebbero assolutamente ridotte. 11 gennaio 2014 Ufficio stampa Carmelo Saccone per MediaLive
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