Autore: Maurizio Artusi

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(5Voti)

150 gr. couscous precotto di buona qualità
100 gr. ceci secchi
500 gr. gamberi o mazzancolle (gamberoni)
grattuggiata di zenzero
foglie di alloro fresco
cipolla
rametto di rosmarino
prezzemolo
menta fresca
timo fresco
olio e.v.o. (extra vergine di oliva)
sale

Dopo aver messo a bagno i ceci per una notte intera, lessarli in acqua, alloro, cipolla e rametto di rosmarino, salando solo verso la fine della cottura.
Rinvenire il cous cous con acqua, aggiungendo parzialmente anche un pò di quella di cottura dei ceci, sale e una grattugiata di zenzero. Prima di sgranare il couscous aggiungere un paio di cucchiai di olio e.v.o.
Sgusciare e pulire dal filo nero il gambero, che deve essere freschissimo, quindi immergerlo per pochi secondi in acqua bollente e salata, ideale una veloce cottura a vapore.
Una volta tiepidi tritare grossolanamente ceci e gamberi; preparare un trito di menta, prezzemolo e timo freschi, quindi unire tutto al cous cous aggiungendo un filo d'olio e.v.o., formando delle palline con il palmo della mano; potete anche dare una forma diversa all'impasto, poichè sono facilmente plasmabili.
Servire con una decorazione di scampi, menta, prezzemolo, timo e un filo d'olio e.v.o.

Mi rendo conto della banalità dell'accoppiamento, ma almeno non è la solita vellutata di ceci e gamberi tuttavia, con degli ingredienti così comuni, spero almeno che qualcuno possa realizzare la ricetta a casa propria. Le dosi sono indicative ma occhio alle materie prime: io ho usato dei ceci biologici e del couscous precotto tunisino, (per problemi di tempo purtroppo non sono riuscito ad incocciarlo), ma il vero segreto della buona riuscita della ricetta sono le cotture: difatti non si possono usare i ceci in scatola, bisogna prepararli al momento e al dente, mentre il gambero va scottato, per pochissimi secondi, in acqua bollente, meglio se a fuoco spento. Non usate gli scampi se non per la decorazione, mancano di quella nota dolce tipica dei gamberi rosa e del gamberone o mazzancolla, indispensabile a caratterizzare il piatto e soprattutto non esagerate con le erbe. Per il resto, le polpettine, sono molto semplici da realizzare e di un certo effetto anche se la mia presentazione del piatto poteva essere realizzata meglio. All'assaggio hanno dimostrato una discreta amalgama dei sapori anche se comunque tutti gli ingredienti erano distinguibili. Fresco finger-food, ottimo appetizer o per azzardare, un primo piatto molto leggero. Con una ricetta così non corro certo il rischio di piazzarmi ai primi posti del concorso, ma per me è importante poter ulteriormente mostrare quella che è la mia filosofia in cucina, cosa che già faccio con soddisfazione sul mio sito CucinArtusi.it, quindi semplicità, territorio, poco sale, tante erbe fresche, sapori distinti dei singoli ingredienti, ecco i membri di un'orchestra chiamata pietanza. L'importante è che mi sono divertito a cucinare e a... mangiare.