Il Franciacorta Brut Rosè in questione è uno metodo classico millesimato del 2007, prodotto con uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, quest'ultimo vinificato in rosato. Per chi non lo sapesse, il termine millesimato indica uno spumante, o uno champagne, prodotto utilizzando un'unica annata di vino, è infatti prassi comune fare blend di annate diverse. Per quanto riguarda la vinificazione rosè, invece, si ottiene lasciando le bucce nel mosto per un determinato periodo; le bucce di uva nera contengono delle sostanze chiamate "antociani" che, oltre ad avere proprietà antiossidanti, hanno anche la peculiarità di conferire una colorazione rossa naturale; gestendo la permanenza delle bucce nel mosto si può così "regolare" il colore finale del vino. Infine, devo spendere un paio di parole anche per il "metodo", le bollicine si possono creare in due modi: velocemente col metodo Charmat, sottoponendo il vino in un'autoclave durante la fermentazione, processo che, in un tempo relativamente breve, agevola la formazione di anidride carbonica; oppure lentamente col metodo classico, o champenois, dove la cosiddetta presa di spuma viene effettuata in mesi e mesi di fermentazione in bottiglia. Il metodo classico consente al vino di acquisire profumi e sapori di solito ineguagliabili se confrontati con lo Charmat, non per niente è il metodo inventato dai francesi per la preparazione dello champagne.
La serata è stata realizzata sotto l'egida degli "Amici PerBacco" di Dario Guarcello, associazione culturale nota per la manifestazione "Castelbuono Paese DiVino", rappresentata da Guarcello stesso e dalla sua delegata regionale e sommelier Francesca Tamburello, organizzatrice della serata; l'evento ha visto anche la partecipazione dell'Union Europèenne des Gourmets Italia, rappresentata dal suo Presidente Nazionale e sommelier, Guido Falgares. L'unione Europea dei Gourmets è un'associazione il cui scopo primario è quello di valorizzare le eccellenze enogastronomiche del territorio, anche dal punto di vista storico, capillarmente regione per regione, in tutta Europa. L'enorme afflusso di pubblico, ben 270 persone, ha creato qualche disservizio, ma il successo di una manifestazione non si misura forse anche con le presenze? In compenso l'ottimo cibo preparato dallo staff di Peppe Giuffrè non è assolutamente mancato, come invece potrebbe far credere lo straordinario overbooking.
Numerosi i visi noti tra i partecipanti, Filippo Di Matteo, Sindaco di Monreale, Franco Picone, dell'omonima enoteca, Totò Cappello, maestro pasticciere, Dario Pennica, editore di Enos, Alma Torretta, giornalista e relatrice di guide sui vini, Fabrizio Carrera di Cronache di Gusto e tanti altri che spero perdoneranno la defaillance della mia memoria.
I quattro tavoli imbanditi per l'occasione invitavano il partecipante ad un giro intorno al mondo, simboleggiando i quattro continenti: Europa, Africa, Asia e Sud America, con i corrispondenti influssi nei cibi. Inutile elencare qualche piatto, erano tantissimi, un potpourri di sapori e profumi etnici, ma anche rigorosamente locali come il timballetto di anelletti al forno oppure le sarde a beccafico. Dulcis in fundo, la serata si è chiusa con due gigantesche torte a forma di Sicilia, complete di vulcano Etna, forse un pò troppo spostato verso Ragusa ma consideriamola come una licenza... pasticciera, il tutto completato da numerosissimi muffin preparati in vari gusti.
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