La manifestazione intitolata NOT Rassegna dei vini franchi, svoltasi lo scorso 12, 13 e 14 Gennaio 2019 presso i cantieri Culturali alla Zisa di Palermo e organizzata da Good Company e Studio Gagliardi Associati, ha voluto soddisfare la passione per i vini naturali degli organizzatori e al contempo farli conoscere al pubblico palermitano in una tre giorni con banchi di assaggio integrati da incontri, seminari con guru del settore, cene-abbinamento ed altri eventi svoltesi presso il Cre.Zi.Plus e nei ristoranti del gruppo Good Company: Gagini, Buatta, Aya mola, Bocum, ma anche all'Osteria dei Vespri, che tra l'altro mi ha visto coinvolto in prima persona nella giornata del 10 Gennaio in una cena-abbinamento con i piatti di Alberto Rizzo e i vini di Francesco Guccione e Aldo Viola. Pertanto, si può tranquillamente affermare che con NOT è stata compiuta una grande opera di comunicazione e divulgazione sull'argomento che era finora mancata, chiusa con il coinvolgimento anche degli operatori della ristorazione, a cui è stato riservato l'ingresso ai banchi di assaggio di Lunedì 14. Come mai ho parlato poco di questa nuova tendenza al vino naturale? Chi mi segue sa bene che questo settore del vino mi è sempre interessato, negli ultimi anni gli ho prestato attenzione anche grazie alla conoscenza con Francesco Guccione dell'omonima cantina, a cui dedicai una lunga recensione, tuttavia devo ammettere che ho sicuramente trascurato il mondo del vino in generale, complice la massificazione dei profumi e sapori di cui sopra, deviando molte mie risorse verso il nascente e interessante fenomeno della birra artigianale, non a caso ho iniziato l'articolo con un'analogia tra quest'ultima e il vino naturale, tuttavia è anche vero che questi nuovi, spesso piccolissimi, vignaioli si sono svegliati solo negli ultimi mesi/anni e non brillano per promozione, ci voleva proprio un evento come NOT per farli uscire allo scoperto, pertanto considerando che personalmente condivido la filosofia su cui si fonda il vino naturale, da oggi presterò più attenzione a questo mondo, seguendolo più da vicino. Tuttavia, sono due gli aspetti che più mi hanno colpito al NOT, il primo è costituito dal numerosissimo pubblico che ha affollato i banchi di assaggio e la competenza e curiosità dimostrata parlando con i tanti produttori presenti, io stesso in due giorni ho visitato ben 37 aziende per un totale di almeno 70 etichette assaggiate sui più di 100 espositori partecipanti e i circa 500 vini da catalogo NOT, di cui la maggior parte erano siciliani. Il secondo altrettanto interessante aspetto riguarda i vignaioli, infatti tra di loro ho incontrato tanti piccoli produttori che fino a pochi mesi fa erano normali professionisti come avvocati, commercialisti ecc., ma che hanno deciso di lasciare una sicura e soprattutto remunerativa carriera a favore della vita agreste di produttore di vino, oppure cambiando il tipo di prodotto, da convenzionale a naturale, in entrambi i casi una vera rivoluzione nelle loro "vite".
Tutto ciò ovviamente ha un prezzo, innanzi tutto si dovrà fare il conto con alcuni odori non propriamente di vino che a volte può capitare di trovare nel bicchiere, assolutamente in linea con il vino naturale, ma basterà aspettare un po', agitando il prezioso liquido, per godersi ciò che c'è sotto, tra l'altro il vino convenzionale non è per nulla indenne da tali incidenti, anzi, spesso è anche peggio! Infine c'è il problema dei costi, più bassi nella gestione dei vini naturali, tuttavia aumentati dall'assenza dall'economia di scala, causata dal minore numero di bottiglie prodotte, ma non crediate che il vino naturale sia esageratamente caro da acquistare, perchè alla fine si scopre che di solito una bottiglia costa, più o meno, quanto quello che viene considerato un "buon" vino convenzionale. L'unica vera difficoltà è invece nel suo reperimento, poichè questo settore, essendo popolato da piccole e piccolissime aziende, rende sicuramente complicato trovarne i prodotti. Non è infrequente il caso in cui ci si dovrà approvvigionare direttamente presso le cantine produttrici, che comunque è sempre una utile scelta di filiera corta.
Passando alle note negative, però come è successo per decenni con la birra artigianale, il mercato ha anticipato le regole e la legge, infatti al momento non esiste nessuna legislazione che stabilisce i parametri che permettono di definire come naturale un determinato vino. E' pur vero che ci sono associazioni che stanno cercando di tracciare dei solchi da seguire, ma quello che guida il vignaiolo naturale alla fine è solo un codice di comportamento. Tutto ciò però ha indubbiamente il merito di riportare indietro il mondo del vino, ricordo ancora bene, una ventina di anni fa, come fosse importante il rapporto tra il produttore ed il consumatore, incontro sempre più sbiadito nel settore convenzionale e ritornato magicamente alla ribalta in quello naturale.
Invece ci tengo a citare diversi produttori invitati per l'occasione a presenziare con i loro prodotti, vecchie conoscenze di CucinArtusi.it e accostabili, per attenzione e "genuinità" ai vini naturali, in ordine di incontro: Histo Caffè con i suoi Specialty Cafè, le Conserve di Fagone, l'Azienda Agricola Grazia Invidiata e l'Azienda Agricola Montalbo con i loro formaggi, La Bottega Reale di Ciancio con la sua "Na basata" o come lo chiamo io "Bacio dei Nebrodi" prodotto con cioccolato 72% e granella di nocciole di quei monti, ma anche con la Pasta Reale di Tortorici, La Casa della Natura con i suoi liquori e l'Amaro dei Nebrodi, uno dei pochissimi senza zucchero, Alaimo con la Cuddrireddria di Delia, i produttori della Lenticchia di Villalba, l'Azienda Agricola di Peppe Tatano con suoi grani antichi e la sua pasta, infine I Carusi con le loro conserve di Albicocca di Scillato e i liquori di agrumi. Chiudo questa mia bella esperienza sui vini naturali con due pensieri, veicolate dalla comunicazione di NOT, la prima è di Silvia Stefini di 1701 che intervistata ha detto: "il vero vino è quello naturale, il convenzionale invece dovrebbe essere chiamato vino artificiale". Il secondo concetto, sicuramente più filosofico, è di Alessandro Bocchetti il quale si è espresso con: “Il vino è vino. Inutile complicare un racconto che di per sé è semplice", poi continua citando Carver: "Il vino naturale è semplice e la semplicità è una conquista non un punto di partenza".
ATTENZIONE: l'attività di recensione è svolta a titolo completamente gratuito, la selezione delle aziende da recensire è effettuata tramite personale scoperta o anche su segnalazione di terzi e si pone l'obiettivo di far risaltare e promuovere coloro che si impegnano più di altri nell'offrire un prodotto alimentare genuino e/o salutare. Per salvaguardare questa indipendenza puoi contribuire seguendomi sui social o tramite Paypal. Valutazione CucinArtusi.it in "artusini":Schede e indirizzi utili:Tags:Tags: |