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Maurizio Artusi
Workshop experience sui nuovi turismiPDFStampaE-mail
Sabato 18 Giugno 2011 11:50
Scritto da Maurizio Artusi


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NuoviTurismi2011_1Pubblico durante il workshopE' sempre la solita storia: un'offerta eccellente, intelligente, di qualità ed esclusiva ma frammentata in tanti piccoli operatori che non riescono ad emergere nel panorama del mercato mondiale del turismo. Accade la stessa cosa con i prodotti dell'agroalimentare siciliano, formaggi, salumi, carni, ortaggi, frutta e tanti altri casi d'eccellenza alimentare rimangono confinati tra le ristrette mura del proprio comprensorio territoriale, spesso sconosciuti ai siciliani stessi. In passato ho già scritto di tale problema, identificando nell'associativismo una buona soluzione alla frammentazione d'impresa. Nel settore turistico, invece, durante il workshop svoltosi nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni a Palermo il 15 Giugno scorso, mi è sembrato invece che la panacea di tutti i mali si chiamasse "rete". In un certo senso si può far corrispondere, almeno concettualmente, all'associativismo già menzionato nel caso del comparto agroalimentare, una sorta di "unione fa la forza" in grado di convogliare le idee che, seppur indipendenti tra loro, brulicano numerose e con originalità nel settore turistico siciliano.

Tra gli svariati nuovi turismi, a volte di nicchia, esposti durante i lavori del workshop, alcuni si sono rivelati originali e singolari. Fra tutti ricordo il "Tour dello sbarco", che non ha nulla a che vedere con Garibaldi, bensì si riferisce allo sbarco alleato in Sicilia della seconda guerra mondiale, avvenuto nel 1943 presso Licata e Gela. Luigi Falletti della Regalpetra Viaggi di Racalmuto, in provincia di Agrigento, ideatore della particolare formula e appassionato di storia militare, ha pensato bene di sfruttare le testimonianze del passaggio degli alleati come attrazione turistica, trasformando così rovine e incuria del territorio in preziose e storiche risorse. Altra singolare trovata è invece quella di Salvatore La Lumia, enologo e titolare della Cantina Tenuta Barone La Lumia di Licata, sempre in provincia di Agrigento. Quest'ultimo, in qualità di Presidente del Movimento Turismo del Vino Sicilia, ha pensato di portare sull'isola un'inconsueta formula, già adottata da altre regioni d'Italia, consistente nell'offerta di un matrimonio chiavi in mano in... cantina, creando così sinergie, o "rete", tra tutti gli operatori del territorio che possono avere attinenza con ciò che serve ad organizzare un matrimonio. Infine, come non citare Marinella Ricciardello, direttrice della struttura ricettiva Vacanze Mare di Brolo, in provincia di Messina. Essa ha avuto l'idea di entrare nel cosiddetto circuito LGBTQ, cioè entrare a far parte di quelle serie di strutture dedicate alla comunità gay che, grazie al buon reddito posseduto, grado d'istruzione elevato, disponibilità a spendere in quanto senza prole e ottima predisposizione al divertimento sottoforma di vacanza, rappresentano oggi un target di clientela perfetto per il settore turistico.

NuoviTurismi2011_2Santoro, Scalisi, Santagata, ClaroniQuesto è solo un breve sunto dei lavori che, iniziati al mattino, si sono protratti fino al pomeriggio inoltrato e che hanno visto, moderati da Totò Scalisi, ben 30 relatori tra i quali tre rappresentanti delle amministrazioni locali: Stefano Santoro, Assessore al Turismo del Comune di Palermo, Salvino Caputo, Vicesindaco di Monreale e Antonino D'Asero, Vicepresidente in Commissione Bilancio e Programmazione della Regione Siciliana; un inviato del Ministero del Turismo, il Prof. Santagata, membro dello studio legale del ministero; infine tanti operatori del settore, rappresentanti di agenzie viaggi e associazioni no profit che hanno arricchito, coi loro punti di vista e idee, il lungo workshop, tra i quali, in ordine d'intervento: Maurizio Claroni, Gabriella Costa, Daniela Giardina, Antonella Italia, Rosario Gugliotta, Sergio Mastroeni, Giuseppe Caiozzo, Marco Salerno, Maria Giambruno, Giuseppe Spinosa, Francesco Nicoletti, Salvatore Leonardi, Claudio Biondi, Gaetano Sciatà, Antonino Oieni, Pippo Zingale, Fabio Lo Sciuto, Dario Riccobono, Vincenzo Morreale, Luca Siragusa, Sebastiano Lorenzo Distefano e Michele Germanà.

Dal workshop è emerso chiaramente che il turismo è una risorsa legata al territorio e pertanto impossibile da delocalizzare, per tale motivo esso può rappresentare una fonte duratura d'introiti, non solo per gli operatori del settore, bensì anche per tutto l'indotto che insiste sul territorio stesso. Inoltre, l'enogastronomia, grande volano turistico, è da considerarsi come un importantissimo bene culturale immateriale, al pari se non di più, dei Templi di Agrigento  piuttosto che al Duomo di Monreale. Nell'enogastronomia siciliana si riflette la cultura e la storia dei numerosi popoli che hanno attraversato le acque del Mediterraneo, e quindi la Sicilia, in migliaia di anni di storia, costituendo una solida base sulla quale costruire un turismo in questo caso non certo di nicchia bensì di una certa importanza economica.



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