Questo e tanto altro che ce lo hanno raccontato Pietro Scalia e Calogero Mazzara, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Consorzio Volontario di Tutela Salaparuta DOC ed entrambi produttori, ma lo abbiamo fatto nostro anche grazie alla Salaparuta Wine Week, un'iniziativa di promozione di ben 4 giorni, dal 21 al 24 Novembre 2024, costellata da degustazioni guidate, press tour nel territorio e banchi di assaggio riservati a giornalisti, e per una parte anche al pubblico dei wine lovers. Il territorio in questione affronta altitudini che oscillano tra i 200 e i 650 Mt slm, inoltre vanta buone escursioni termiche in un terreno prevalentemente calcareo argilloso tuttavia, nonostante la lontananza dal mare, questo fa lo stesso sentire la sua influenza grazie a delle particolari correnti d'aria che si formano e che da esso provengono. Insomma, una situazione pedoclimatica interessante che si presta alla viticoltura, soprattutto se costituita dall'allevamento del Catarratto, e con prevalenti affinamenti in acciaio, infatti nella DOC Salaparuta le botti sono una rarità.
Guarda caso gli eventi sono stati aperti proprio da una masterclass con ben 9 Catarratto, tra cui solo un paio in blend con lo Chardonnay, uno per ciascun brand attivo tra i membri del consorzio, che si è rivelata particolarmente interessante. I profumi ed i sapori spaziavano dai sentori di frutta tropicale, mango, erbe balsamiche, salvia, rosmarino, timo, fino alla frutta bianca e gialla, pesca montagnola, pesca gialla, mela golden, mela renetta , cedro, ginestra, fiori bianchi e tanto altro. Tutto ciò ritornava al palato con buona persistenza, grande piacevolezza, ma soprattutto con una misurata acidità, ben presente ma mai eccessiva. Il quadro completo si può riassumere come una degustazione composta da un'onda morbida e suadente, senza spigoli o esagerazioni di profumi ed acidità, condizioni ideali di beva che si possono sintetizzare con una sola parola, equilibrio. Ecco le cantine coinvolte con un loro breve profilo. • Leonarda Tardi • Cantina Giacco • Ippolito • Villa Scamici • Bruchicello • Vaccaro • Noah Palazzolo • Scalia & Oliva • Baglio delle Sinfonie In coda a questo primo giorno si è svolta anche una cena di apertura, iniziata con brindisi di un metodo classico dell'azienda Vaccaro che ha recuperato un vecchio vigneto di Catarratto composto da soli 17 filari. Non è un caso che nella DOC Salaparuta si spumantizzi, infatti l'Istituto Vite, Vino e Olio di Sicilia, nell'ambito di una ricerca in collaborazione con il CREA di Valdobbiadene, ha prelevato delle uve zibibbo provenienti anche da quelle zone, al fine di testarne l'attitudine alla spumantizzazione. La location che ci ha ospitato in questa prima giornata è stata quella del Ristorante Charleston di Palermo, tornato recentemente in città dopo una lunga parentesi trascorsa nella turistica Mondello. Il rinnovamento ha invaso anche questa icona della ristorazione palermitana, con una doppia formula bistrot-fine dining affidata allo Chef Gaetano Verde, promettente professionista palermitano, cuoco per passione. La Salaparuta Wine Week, come ci ha raccontato Pietro Scalia, è solo uno degli eventi in programma, il consorzio sta infatti progettando altri momenti promozionali che sicuramente faranno riparlare di Salaparuta e della sua DOC, un territorio che oggi presenta al pubblico grandi potenzialità vitivinicole.
L'abbigliamento di Maurizio Artusi è a cura del Ricamificio La Nuvola di Palermo
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