Il già citato convegno iniziale ha visto numerosi interventi moderati da Nino Amadore, redattore del Sole 24 Ore: Antonio Fricano, Presidente Associazione per la registrazione della IGP "Limone della Conca d'Oro", Michele Balistreri, Presidente dell'associazione "La Piana d'Oro", Adalberto Catanzaro, Presidente della Condotta Gli interventi, tutti incentrati sullo sviluppo dell'area e sulla IGP del Limone della Conca d'Oro hanno visto Dario Cartabellotta che ha raccontato di Sicilia, di siciliani e soprattutto di limoni. Molto interessante è stata la posizione di Filippo Tripoli, Sindaco di Bagheria, in merito alla realizzazione di una scuola di enogastronomia sul territorio, idea non nuova, ma che è sempre naufragata, l'ultima che ricordo fu di Giovanni Avanti circa 10 anni fa, al tempo della sua presidenza alla Provincia di Palermo, il quale aveva persino identificato la struttura ospitante nell'abbandonato Hotel Milocca ed eseguito anche i sopralluoghi prima che la Regione Sicilia abolisse il suo ente. Mario Cicero, invece, Sindaco di Castelbuono, ha plaudito all'alleanza tra i due territori di Bagheria e Castelbuono, raccomandando di puntare sulla qualità dei prodotti, infatti la principale novità di questa edizione di Bio in Sicily è stata proprio la collaborazione che vede il territorio esteso di una cittadina di mare unita con un più piccolo comune montano. Infine, Vincenzo Lo Meo, da agrumicoltore ha espresso grandi speranze sull'IGP, confidando in una maggiore remunerazione per ettaro delle colture del limone. Questa edizione di Bio in Sicily, in forza della nuova alleanza tra territori, si è quindi chiusa il 22 Luglio a Castelbuono, ma guarda inequivocabilmente all'IGP del Limone, un frutto simbolo della Sicilia che ha già avuto diversi riconoscimenti di provenienza in altre aree della regione, ma a cui speriamo presto si aggiungerà anche quella della Conca d'Oro, prodotto che oggi ha quasi tutti i numeri che le servono per bissare il successo dell'Arancia di Ribera che amo condensare nelle mie tre "C", la prima è infatti quella della Cooperazione, esiste già l'Associazione A.P.O. Sicilia costituita da produttori promotori della IGP e presieduta da Antonio Fricano, destinatario tra l'altro del premio Bio in Siciliy 2023. La seconda "C" è quella della Certificazione, in questo caso costituita dall'IGP già richiesta e in corso di autorizzazione, ma bisognerà non sottovalutare e porre molta attenzione all'ultima "C", quella della Comunicazione, perchè si può avere il miglior prodotto del mondo, ma a che serve economicamente se non se ne fanno conoscere le particolari peculiarità ai consumatori fornendo così un ulteriore valore aggiunto al prodotto? Qui di seguito il consueto video con l'intervista a Michele Balistreri, in doppia veste di Direttore di AllFoodSicily.it e Presidente dell'Associazione Piana D'Oro, due "facilitatori di territorio", ma anche tante immagini e foto dei due giorni trascorsi a Bagheria.
L'abbigliamento di Maurizio Artusi è a cura del Ricamificio La Nuvola di Palermo
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