Oggi, 24 Baroni è il nome di un birrificio nato proprio nel territorio di Nicosia e creato da Antonio e Giacomo Consentino, questa storia dimostra molto bene come i due fratelli gemelli siano particolarmente legati alla loro terra natìa. Antonio e Giacomo, di fronte alla scelta che li obbligava a sfruttare l'imminente laurea in economia e commercio lontano dal loro paese, hanno invece preferito crearsi un'occupazione che gli permettesse di rimanere a casa e contemporaneamente promuovere il proprio territorio, legandola ai 24 Baroni che per gli autoctoni è come dire Nicosia, con la qualità della birra artigianale e con la speranza, un giorno, di prepararla totalmente con i prodotti dell'azienda agricola di famiglia.
Pertanto, auspico che i birrifici siciliani riescano a costituire un consorzio che possa contemporaneamente creare quelle economie di scala utili a migliorare la loro competitività, ma soprattutto la partecipazione a bandi pubblici che consentano il finanziamento di una malteria in Sicilia. Sono sicuro che questo costituirebbe un ulteriore importante impulso, nonchè un esempio per tutta l'Italia, di sana imprenditoria, di sviluppo economico di un settore che oggi è in piena espansione e in un certo qual modo anche di buona "cultura" della birra. I 24 Baroni però non hanno solo progetti per il futuro, ma costituiscono anche una solida realtà imprenditoriale in corso di espansione nonostante la giovane età, infatti i fermentatori da 1.000 litri previsti alla loro partenza ufficiale, avvenuta nell'Agosto 2014, sono già insufficienti e stanno per essere ampliati a 3.000 litri.
Le etichette degustate durante la mia permanenza, ospite di Antonio, Giacomo e di mamma Maria, sono state ben 4, dove lo stile belga ha trionfato per pulizia e profumi, senza evidenziare difetti particolari. Ovviamente, tutte le birre sono state abbinate agli straordinari prodotti dell'azienda agricola e di allevamento della famiglia Consentino, sembrava quasi di essere in un agriturismo dei più accoglienti e gustosi! Bionda E' una Saison da 5,9 gradi particolarmente ruffiana e beverina, al naso si è presentata subito con delle note leggermente amaricanti, speziate ed agrumate con pampelmo rosa, gelsomino e zagara a formare un bouquet di agrumi e fiori bianchi particolarmente accattivante. Al palato ha confermato i profumi percepiti, ma con una leggera nota caramellosa e una luppolatura marcata che ha fatto da perfetto contro-altare alla sua freschezza. Bianca Uno stile belga per eccellenza è la Blanche, i due gemelli hanno scelto un gusto un po' insolito, ma tanto utile per gli abbinamenti con alimenti grassi o meglio ancora con i fritti. Infatti la Bianca è tendenzialmente acidula, ma con garbo, senza estremismi, una 5,5 gradi che profuma di lieviti e coriandolo, unica birra dei 24 Baroni attualmente aromatizzata grazie alla nota spezia orientale. Al palato ritorna ancora il coriandolo ed altre speziature seguite da un amaro moderato. Sicuramente una birra con la quale bisognerà prima fare amicizia, ma che può dare grandi soddisfazioni durante la sua permanenza nel bicchiere, dove essa riscaldandosi svelerà gradualmente profumi di rosa canina, vaniglia e pera, ideale abbinamento con una bella arancina al burro! Rossa Il bel colore ambrato di questa Belgian amber ale cattura già da solo l'attenzione, poi al naso non si smentisce per niente, grazie ai suoi profumi di fragola caramellata. Al palato, invece, ecco uscire fuori l'anima strong della birra non solo grazie ai suoi 6,8 gradi ma anche alle note affumicate, tostate ed infine alla sfumatura di cacao amaro leggermente tannico, per fortuna sapori tutti ben bilanciati tra di loro. Però, se sarete capaci di lasciarla riposare un po' nel bicchiere, i suoi profumi supereranno i sapori poichè vi potrete godere sfumature di erbe balsamiche, erbe amare, prugna e tabacco! Nera Ed eccomi alla fine di questa lunga e piacevole carrellata con ovviamente una Stout, perchè quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. I profumi sono quelli classici delle birre che seguono il noto stile, il caffè la fa da padrone anche se a tratti viene ammorbidito dall'inserimento di avena, dando luogo al classico caffè-latte. Al palato, riecco di nuovo il caffè seguito a ruota dal cacao amaro e l'insolita sorpresa della luppolatura leggera, essa vanta infatti solo 21 IBU, ma ben 7,1 gradi alcolici. Bionda II al Miele Infine, una volta tornato a casa, ho degustato anche una recente creazione dei Consentino, attualmente prodotta in pochissime bottiglie, stagionale e particolarmente legata al territorio in quanto aromatizzata con l'ausilio del miele di sulla proveniente dalle arnie piazzate di fronte il birrificio. La base è quella della Bionda, dalla quale mutua il nome e la gradazione alcolica di 6, ma lo spettro olfattivo risulta più complesso, con una diminuizione delle note speziate a netto favore di quelle tropicali. Al palato ha confermato tutto, con il suo delicato amaro che la rende molto beverina, se la Bionda era ruffiana, la Bionda II al Miele risulta essere anche un po' conturbante! I due gemelli hanno ipotecato i titoli di baroni della birra artigianale, adesso stanno preparando la tesi che li porterà al conseguimento della laurea, Giacomo sull'anomalia delle accise gravanti sulla birra artigianale, mentre sorge la possibilità che il tema di Antonio possa essere incentrato sui passi da seguire per creare un vero birrificio, ho comunque già preso accordi per la loro pubblicazione su CucinArtusi.it!
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