I concorrenti erano ben 11, con elaborati divisi tra salato e dolce, il tema di quest'anno auspicava la presenza di presidi 01. Giuseppe Capuano, La Brace di Isnello - Terrina di minestre selvatiche, funghi e Fagiolo Badda di Polizzi; Gli elaborati sono stati valutati da una giuria presieduta da Fabio Potenzano, chef, consulente e docente di alberghiero, seguito in ordine alfabetico da: Maurizio Artusi, enogastronomo, Paolo Barrale, chef stellato del Ristorante Marennà di Avellino, Rosario Gugliotta, Presidente Slow Food Sicilia e Pietro Pupillo, chef e docente dell'alberghiero Pietro Piazza di Palermo. Il concorso si è protratto per tutto il pomeriggio, si è svolto alla cieca e si è chiuso con i commenti finali piatto per piatto, importante momento di scambio con la giuria e di crescita per il concorrente. Il servizio è stato curato dai ragazzi dell'Istituto Alberghiero IPSSEOA Mandralisca di Cefalù, guidati dal Prof. Marco La Grua, mentre a supervisionare la cucina c'era il Prof. Enzo Mammana.
Come ogni concorso che si rispetta, "Un piatto da ricordare" si è concluso con una serata di gala che ha avuto luogo presso la cantina castelbuonese Abbazia Santa Anastasia, all'interno del Ristorante la Corte dell'Abate, condotto dallo Chef Antonio Bonadonna insieme al nipote Giuseppe. Dopo un veloce giro in cantina, guidato da Paolo Riccobono, Direttore della struttura, e l'assaggio direttamente dai tini di un Grillo e di un Cabernet, i commensali hanno approfittato di un piccolo aperitivo per poi passare alla cena vera e propria. Nei bei locali del ristorante, ricavati da un monastero benedettino medievale ristrutturato nei minimi particolari, ha dominato il Maitre Tommaso Franco che con i suoi collaboratori ha dato luogo un eccellente servizio.
Antipasto Sformatino di baccalà, crema di patate allo zafferano e filetti di pomodoro in confit Delicatezza con decisione, questa è stata l'ambiguità del piatto che penso abbia catturato l'attenzione di tutti i commensali, grazie ai sapori, ed all'effetto cromatico, a prescindere dall'appetito! Primi piatti Carnaroli con zucca "baffa", cannella e pesto di "qualazzi" Il risotto penso piaccia a tutti, ma è un piatto solo apparentemente facile da preparare, esso è infatti ricco di insidie, una di queste è costituita dalla cottura del riso, critica soprattutto se bisogna servire 110 coperti contemporaneamente. Inutile dire che nel caso in oggetto non si poteva formulare alcun obiezione all'operato dello chef, ottima la cottura, ottima la mantecatura, in conclusione, un lavoro di "fino" eseguito in modo pulito e preciso e con materie prime adeguate, nonostante la professionalità, sarebbe stato comunque impossibile ottenere lo stesso risultato con un riso di scarsa qualità. Ravioli con formaggio e pere in salsa alle noci e bruciatini di guancaiale Anche in questo caso lo chef ha voluto giocare con due caratteristiche contrastanti, stavolta con due gusti caposaldi della cucina: il salato ed il dolce. L'abbinamento era di quelli classici formaggio e pere, ma abilmente sbanalizzato da una leggera predominanza della parte più dolce, l'unico modo per armonizzare il boccone era quello di comprendere tutti gli ingredienti del piatto, soprattutto del guanciale croccante, vero tocco da maestro del salato che, nonostante la quantità ridotta, riusciva da solo quasi ad equilibrare il sapore. Dalla foto si può evincere facilmente come la definizione ravioli possa essere impropria, infatti, in Italia di solito il termine è riferito ad una pasta fresca ripiena chiusa a panzerotto, di forma rotonda o quadrata, ma se invece ci spostiamo verso la cucina orientale troviamo diverse assonanze con l'involucro a sacchettino del caso in questione, ma un dettaglio che caratterizza il "raviolo cinese" ha ulteriormente elevato la qualità e la tecnica di preparazione del piatto di Antonio Bonadonna: si tratta dello spessore della pasta, sottilissima, ma non per questo motivo fragile, un vero capolavoro da manuale di pasta ripiena. Secondo Medaglia di maialino bardato in crosta di nocciole con morbida patata e verdurina all'olio Anche Antonio Bonadonna, si è aggiornato con le nuove tecniche in cucina, come ad esempio l'uso del sottovuoto e delle cotture a bassa temperatura che in questo caso gli hanno permesso di realizzare un secondo di carne morbido e succoso. Facevano giusto pendant con il medaglione, una sorta di patata duchessa rivisitata e una verdurina che abilmente andavano a costituire un piacevole contorno, lontanissimo dal solito gusto anonimo che purtroppo caratterizza tanti secondi piatti. Dessert Semifreddo alla ricotta e mandarino con cannolo scomposto e salsa al cioccolato della Pasticceria Sferruzza Interessante visione da parte degli Sferruzza del solito abusatissimo cannolo scomposto, finalmente qualcuno che lo ha talmente smontato e poi ricomposto producendo un nuovo dessert, completamente diverso, ma a me è andata bene così. Panettone all'albicocca e cioccolato con passito di grecanico dell'azienda Fiasconaro In chiusura è passata anche la classica fetta di panettone quasi "istituzionale", se consideriamo che i Fiasconaro sono tra i castelbuonesi più conosciuti nel mondo! I vini ovviamente, erano dell'azienda biologica Cantina Abbazia Santa Anastasia, abbinati in sequenza iniziando dallo Zurrica 2014, un blend di 80% di Chardonnay e 20% di Grillo, molto floreale e intenso. Il rosso era invece un Passomaggio 2012, altro indovinato blend con il 55% di Nero d'Avola, 30% di Merlot e 15% di Cabernet, in cui il lungo affinamento ha evidentemente avuto un importate ruolo nell'arrotondamento dei tannini e concentrazione di profumi e sapori. In chiusura, non poteva mancare un vino dolce in questo caso un Passito da uve Grecanico, dalle note mielose e di frutta secca leggermente tostata. Dopo aver partecipano alla cena di gala, per le modalità con cui si è svolta e per la qualità dei piatti del menu, posso tranquillamente affermare che tra sala è cucina sembrava fosse scoppiata la... sinfonia, capita sempre quando ci si ritrova a che fare con dei professionisti, ma l'Abbazia Santa Anastasia non è solo questo, oltre alla già citata cantina ed al Ristorante la Corte dell'Abate ne è presente un'altro, con sala attigua alla piscina, chiamato "Passioni e tentazioni", infine, la struttura è completata dal rinomato relais che offre ben 29 camere, tutte arredate con mobili d'epoca, pertanto un grande plauso va ai due direttori, Paolo Riccobono per la cantina e Antonio Bonadonna per tutta la parte ricettiva e ristorativa, per l'ottimo lavoro compiuto finora.
1. Pierlugi Naselli, Cin Cin Bar di Castelbuono - Loti in 3D; Il primo classificato ha vinto un prezioso corso presso la scuola Cast Alimenti di Brescia, struttura oggi all'avanguardia nel campo della cucina e della pasticceria, ma questo è stato l'unico sponsor della manifestazione, infatti insieme ad esso c'era anche il Gal Madonie, Fiasconaro, l'Associazione Ristoratori Castelbuonesi, Marr, Slow Food, Cefalù Madonie Himera, Antico Baglio, Consorzio Produttori Madoniti, Gout srl, emme.gi, Glorioso, Giaconia Supermercati, Pasticceria Sferruzza.
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