In passato mi era capitato di assaggiare delle birre industriali per celiaci, ma sinceramente me ne sono "amaramente" pentito, e scusatemi il richiamo alla caratteristica del luppolo! L'AmbraLibre secondo me, ridefinisce ciò che un celiaco deve pretendere da una birra, spostando l'asticella della piacevolezza molto più su e quindi non lasciando più spazio alla mediocrità, con essa il gap tra convenzionale e senza glutine è eliminato, assaggiare per credere! Il settore delle birre artigianali senza glutine, almeno in Italia, è stato finora troppo trascurato, ed in un certo qual modo anche dall'industria, nel primo caso ci sono pochissimi birrifici che hanno pensato ad un prodotto s.g., mentre nel secondo ci sono due o tre marchi che non brillano certamente per piacevolezza, poi finalmente è arrivata l'AmbraLibre, con cui Irias ha messo una bella "pezza" al problema, a tutto vantaggio di celiaci... e non.
Gli ingredienti dell'AmbraLibre sono gli stessi della sua sorella convenzionale, cioè malto d'orzo, luppolo, coriandolo, zenzero e scorza d'arancia amara siciliana, manca ovviamente il malto di frumento ed inoltre sono state impiegate tecniche deglutinizzanti esclusivamente fisiche, quindi senza l'uso di chimica, per renderla compatibile con le leggi vigenti in materia di celiachia. L'AmbraLibre, al pari delle sue specialissime sorelle di Irias, ha avuto un momento ad essa dedicato, infatti lo scorso 7 Marzo 2017 è stata presentata nel mio ventiduesimo Abbirriamo, svoltosi presso la Pizzeria Don Carmelo di Palermo e completamente dedicato ai celiaci. Infatti, per la prima volta ho pensato di rendere disponibili, a richiesta dei partecipanti, impasti e birre senza glutine per tutti, grazie all'AmbraLibre e al forno a legna per celiaci sul quale tanto ha investito Rosario Napoli, titolare della pizzeria, caso unico in Sicilia. Questo il menu.
Pizza "Panino"
Pizza "Patatosa"
Pizza "Quadro"
Pizza "Don Giuseppe"
La grande qualità di impasti, farciture e birre sono state certificate anche dai moduli di feedback estremamente positivi compilati dai clienti alla fine della serata, come d'altronde è ormai d'uso alla fine di ogni mio Abbirriamo, ma ci tengo a precisare un paio di punti, secondo me particolarmente importanti. Il primo riguarda la composizione degli impasti di grani antichi con ben l'80% di molito a pietra e solo il 20% di Tipo 1, che comunque, anche se alleggerita dalla crusca, è pur sempre anch'essa molita a pietra. Questa mia considerazione nasce dal fatto che purtroppo, escludendo le pizzerie che lavorano seriamente, ci si può imbattere in impasti dichiarati di grano antico, ma che in effetti poi ne contengono ben poco, a volte anche solo una manciata, addirittura invertendo le percentuali impiegate da Don Carmelo, con l'intento di risparmiare su tali farine in quanto molto più costose di tutte le altre, ma in definitiva truffando il cliente e commettendo anche la cosiddetta frode in commercio, reato penale punito anche con la galera. Il secondo punto, legato al primo, è quello relativo all'argomento salute infatti oggi gli oncologi e le organizzazioni mondiali di ricerca contro il cancro come ad esempio il WCRF ci raccomandano di tenere basso l'indice ed il carico glicemico dei cibi, ecco perchè le farine molto raffinate, come la doppio zero e in erto qual modo anche la Tipo 0, sono sconsigliate. Tutt'altra cosa sono invece le farine molite a pietra, le uniche che possono realmente fregiarsi dell'appellativo di "integrali" e meglio ancora di "integre" poichè contengono amidi, fibre e germe, di cui fanno parte le granulometrie Tipo 1, Tipo 2 e Integrale, non è un caso che da Don Carmelo, Rosario Napoli abbia scelto di eliminare le 00 e adottare come impasto base per tutte le pizze il blend costituito da Tipo 1, Tipo 2 e Russello integrale. Infine, raramente capita di poter indicare il produttore di un ingrediente impiegato in farcitura, reputo questo un grande carico di responsabilità e indice di massima trasparenza e impegno.
Pertanto, il segreto di Irias, come d'altronde anche quello di Don Carmelo, può essere solo uno, come dico sempre a Turuzzo Blandi: "bisogna mantenere costante il livello di qualità dei vostri ingredienti, senza compromessi, sempre", la marcia in più è proprio questa, ed è l'obiettivo che i ragazzi di Irias perseguono fin dall'inizio. Tutte le foto sono di Fabio Artusi Ph
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