Daniele è ovviamente un appassionato della materia, ma se andiamo a ritroso, scopriamo che il suo primo amore è stato quello per gli animali e per la genetica molecolare umana, dopo la laurea però galeotto fu un concorso per titoli all'allora IRVV. Dopo l'assunzione avvenuta a fine anni '90, Daniele si è trovato proiettato nel campo della microbiologia, ricerche poi espletate principalmente nello studio dei lieviti, come lui stesso racconta nella video intervista che mi ha gentilmente rilasciato lo scorso 24 Marzo 2015.
Ancora più interessanti, per il mercato del vino, sembrano gli ultimi sviluppi del progetto intitolato “Innovazione di processo e di prodotto nella filiera vitivinicola siciliana”, che ha visto utilizzare proficuamente dall'IRVOS circa 1,6 milioni di Euro della Misura 4.1.1.1. del FESR, Fondo Europeo Sviluppo Rurale. Gli obiettivi erano quelli di migliorare le caratteristiche del vino, ma mentre nel resto del mondo si sta cercando di farlo con tecnologie La prima azione riguarda l'uso dei un particolare lievito chiamato Candida zemplinina, selezionato dai nostri territori, esso viene opportunamente inoculato all'inizio della fermentazione e poi seguito dai consueti Saccaromyces. Questa tecnologia ha prodotto dei vini con circa mezzo grado alcolico in meno, ma con un sensibile aumento di glicerolo, ciò significa poter produrre vini molto più corposi e concentrati senza aumentare il tenore alcolico, anzi diminuendolo! La seconda azione invece ha visto oggetto della ricerca la produzione di vini a solfiti zero, realizzata con la collaborazione della Dott.ssa Graziana Grassini. Molto graditi dal mercato, i vini senza solfiti aggiunti oggi si stanno sempre di più diffondendo, ma il consumatore troppo spesso trascura il fatto che per stabilizzarli si utilizzano comunque altre sostanze chimiche poco conosciute, peraltro i lieviti stessi producono dei solfiti complicando ancora di più il solfito zero. Daniele mi ha invece illustrato un protocollo da lui sperimentato nel quale vengono utilizzati lieviti selezionati a bassissima produzione di solfiti, abbinati ad una miscela di gas inerti a base di argon, azoto e anidride carbonica, simile a quella impiegata per la conservazione dei cibi, applicata durante tutto il ciclo di lavorazione e di imbottigliamento del vino, si riesce così a stabilizzare il prodotto ottenendo il vero solfiti zero, senza chimica aggiunta. La terza azione riguarda la realizzazione di rossi più longevi, realizzata con la collaborazione del Dott. Antonio Sparacio e la consulenza del mitico Prof. Rocco Di Stefano, punto di riferimento della chimica enologica italiana. In questo caso, applicando particolari tecniche di coltivazione in vigneto e di vinificazione in cantina si sono ottenuti risultati incoraggianti in uno degli aspetti più critici dell'enologia siciliana, ma su queste ricerche solo il tempo ci potrà assicurare sui risultati conseguiti. Queste sono le cantine coinvolte nella ricerca, tutte di dimensioni molto grandi a causa delle caratteristiche di fatturato previste dal bando di finanziamenti del FESR.
Tutte le informazioni tecniche e i collaboratori della Misura 4.1.1.1. del FESR sono illustrati nel sito web progettoinnovazione.wordpress.com Daniele però non si è ancora fermato, poichè sta conducendo altri studi in un vigneto impiantato nell'isola di Linosa, luogo scelto perchè territorio vergine che non ha mai visto vinificazioni o altri lieviti introdotti dall'esterno, all'infuori di quello utilizzato dall'unico panificio del luogo e pertanto geneticamente mappato e ben identificato. In queste particolari condizioni è stato selezionato un lievito mai usato prima nelle fermentazioni vinicole, si tratta del Kluyveromyces marxianus che opportunamente inoculato in una normale vinificazione produce un particolare enzima che va a rompere il legame tra zuccheri e aromi. Gli zuccheri rappresentano una sorta di zavorra che impedisce ai profumi di emergere e di raggiungere il nostro naso, la rottura naturale di questi legami consente di produrre vini bianchi di straordinaria aromaticità. Anche questa tecnologia è pronta per il trasferimento alle aziende che ne volessero implementare l'uso.
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