Lo Sherbeth 2012, svoltosi a Cefalù dal 6 al 9 Settembre, è stato come il sequel di un film, un’esperienza già vissuta che speri davvero non sia deludente o che almeno confermi le buone impressioni della precedente. Arrivo al mattino presto, di sabato, e vengo catapultata in un giro turistico della città, dal Duomo al Museo Mandralisca, fino a Porta Pescara e al lavatoio medievale. La guida, molto preparata e gentile, ha descritto in maniera viva e coinvolgente la storia di una comunità di pescatori inserita in un punto strategico dell’isola, divenendo poi avamposto commerciale e fiore all’occhiello durante il dominio normanno. Molti secoli dopo, grazie a ClubMed, regnanti ed esponenti del jetset internazionale verranno qui a far sfoggio di lussi e ricchezze. Stendo decisamente un velo sulla tappa successiva del tour, al borgo di S.Ambrogio poco distante. Vista mozzafiato e mare incantevole, ma dubito fortemente che un’esposizione di vespe storiche e degli stuzzichini scongelati e fritti, serviti come rinfresco, possano rappresentare una valida attrattiva. Il ritorno a Cefalù, al Cortile delle Stelle, mi proietta verso il motivo per cui sono arrivata. Una breve visita, guidata dal Maestro Roberto Fiorino, nel laboratorio dove vengono prodotti i quaranta gusti di gelato di questa edizione. Pastorizzatori, mantecatori, frigoriferi e abbattitori (che vista la quantità di gelato in crescente aumento di anno in anno hanno sofferto non poco durante questa edizione), un nuovo apparecchio prodotto da Selmi per tostare la frutta secca secondo il grado di tostatura desiderato e ridurla in pasta, il tutto gestito in un contesto di ordine ed efficienza per produrre i novantamila chili di gelato assaggiati nei quattro giorni di manifestazione. Carpigiani, che quest'anno inaugura il Museo del Gelato ad Anzola, e che con Cefalù ha sempre avuto un legame imprescindibile per gli ovvi motivi che possiamo tutti intuire, ha fornito i macchinari come sempre. Questa quarta edizione del concorso Internazionale Gelato del Mediterraneo “Procopio de' Coltelli” ha premiatoIl campano Raffaele Del Verme, della Gelateria Di Matteo da Torchiara (SA) con Il gusto fichi al cioccolato. La giuria popolare ha incoronato Santo Musumeci di Randazzo (CT) con il suo gusto pistacchio prodotto con la pasta realizzata proprio al Cortile delle Stelle con la raffinatrice/tostatrice della Selmi. Queste invece sono le mie personalissime opinioni sui gusti presenti alla manifestazione con tanto di voto e quasi sempre commento.
In questa edizione si è puntato molto sulla solidarietà e il consumo critico, promuovendo il gelato prodotto con miele coltivato nelle terre di Libera Terra confiscate alla mafia, il gelato prodotto con il parmigiano delle terre terremotate dell’Emilia Romagna e quello al bergamotto di un maestro giapponese proveniente da Fukushima, travolta dall’incidente nucleare di un anno fa, del quale chissà ancora per quanto tempo subirà gli effetti. Apprezzo molto queste iniziative per mantenere vivo il ricordo degli eventi, ed è giusto sfruttare un momento piacevole come quello del gelato per instillare buone idee nel prossimo, augurandomi vivamente che questa abitudine sia mantenuta anche nelle prossime edizioni. Vorrei concludere con la mia TOP 3, che non coincide mai con quella ufficiale, ma che mi rende molto orgogliosa per il solo fatto di aver confermato il mio record dell’anno precedente, con 36 gusti di gelato in sole due ore. 1. BIRRA DOPPIO MALTO, quattro coppette non sono bastate a placare la voglia di questo gelato. Contrariamente alla scorsa edizione in cui questo gelato era già stato presentato, stavolta I Bortolot hanno trovato il bilanciamento ideale, dando la sensazione di assaggiare la schiuma gelata e cremosa, ma dal sapore deciso e vivo. Ho saltellato dal piacere come poche volte nella mia vita, come una bimba che prova un cibo nuovo e non riesce a contenere l’emozione. Alla quarta coppetta il ruttino non ve lo toglierà nessuno. 2. PESCA E BASILICO, semplicemente perfetto. Fresco, profumato, leggero. 3. CARAMELLO AL SALE, Ad un secondo assaggio fatto a distanza di qualche ora, forse coinciso con una produzione successiva, la percentuale di sale era sensibilmente aumentata, amplificando il contrasto dolce-salato.
Appuntamento al prossimo... film!
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