Le interessanti premesse mi hanno quindi convinto, lo scorso 7 Agosto 2013, a recarmi a Isola delle Femmine per constatare come sia possibile, a pochissimi chilometri dalla città, trovare del pesce realmente fresco ed un servizio all'altezza della situazione. Con Maurizio dedicato esclusivamente alla cucina e con l'affabilità di Salvatore, che cura un po' la sala ed un po' i fornelli, si può stare tranquilli sul servizio e l'accoglienza. Ad un cliente non capita facilmente di potersi confrontarsi direttamente con colui che conosce a fondo i piatti, perchè evidentemente nel caso in questione li ha pensati o addirittura preparati, si può in questo caso avere una sorta di fili diretto e perchè no, approfittare anche delle conoscenze di Salvatore, sempre disponibile a dare consigli sul vino ed assistenza culinaria. I due chef hanno scelto di farmi assaggiare i seguenti piatti di un menu degustazione preparato al momento, in modo estemporaneo, come d'altronde la loro professionalità e tipologia di cucina consente.
Tranquilli, quelli che vedete in foto non sono i soliti carpacci marinati con aceto o affumicati, bensì del pesce crudo marinato in salamoia, più o meno arricchita con erbe aromatiche, un po' troppo sapido il pesce spada, perfetto invece il salmone, che spiccava con la sua grassezza e delicata aromaticità, peraltro arricchita dalla zesta di limone. La classica mollezza dei gamberi rossi era stata invece movimentata da una passata nei semi di sesamo e di papavero, che hanno così donato un suono ai crostacei, senza la necessità di mordere il carapace. Infine, ho trovato eccellente una marmellata di cipolla rossa e arance, che ha addolcito e speziato il piatto. Hanno chiuso la serie di antipasti un'insalata di tenero polpo e seppie, per indisponibilità sostituiti dai calamari, e da una tradizionale caponata con cubetti di pesce spada, dal delicato e piacevole agrodolce.
La pasta di ricci è qualcosa di una semplicità disarmante, ma proprio per questo bisogna stare molto attenti quando la si reinterpreta, ma mai mi sarei immaginato di vederla piacevolmente incontrare un vegetale aromatico e amarostico come la rucola! Devo quindi confessare che l'abbinamento mare-terra ha tenuto alla grande, coi primi bocconi che hanno registrato la predominanza amarostica della verdura e poi, piano piano, con l'emersione della dolcezza dei ricci. Su tutto aleggiava la freschezza della profumata zesta di limone.
Su una brunoise di croccanti ortaggi era stato adagiato un filettino di triglia che faceva bella mostra della sua iridata pelle, aiutata nei suoi risplendenti colori dal giallo arancio delle uova di ricci. Un piatto semplice, ma che rende onore ad un pesce spesso trascurato a causa delle sue numerose spine, perfettamente despinato nel mio caso, ma che personalmente avrei tolto qualche attimo prima dalla piastra di cottura.
Questo piatto, solo apparentemente semplice e non a menu, in realtà esprimeva professionalità ed eleganza, forse grazie all'aspetto vagamente retrò conferito dal guazzetto e dal contrasto cromatico tra di esso ed il bianco del pesce. E' il piatto che di più mi ha conquistato, in esso il trancio di sarago era stato cotto in modo magistrale e si poteva gustare da solo, con il suo delicato condimento di menta e basilico, oppure tuffandolo nel guazzetto di pomodorino, arricchito da gustosissime e morbide cozze e vongole.
Impossibile immaginare nulla di diverso, dopo un pranzo del genere, se non un onesto sorbetto al limone, è così è stato, arricchito però da alcuni spicchi di arancia pelata a vivo, che a quanto pare ricorre spesso nei piatti del Savoy Fish, e da un po' di vodka ghiacciata, che ha vivacizzato il fresco gelato. Nonostante l'angusta cucina del Savoy Fish non possa accogliere le moderne apparecchiature di cucina, possiede infatti solo piastre e fuochi, le cotture mi hanno lasciato globalmente soddisfatto, sicuramente merito dell'esperienza e professionalità degli chef, che hanno sopperito alla mancanza di forno ventilato e sottovuoto con la maestria nell'uso della padella. Inoltre ho notato, a quanto pare per scelta, una quasi totale assenza di olio nei piatti, caponata compresa, anche solo come presentazione, alla quale si può facilmente ovviare chiedendo al Maitre l'ottimo olio Barbera offerto dal ristorante. Nota dolente sulla carta dei vini, recentemente ridimensionata, non rende onore ai piatti preparati in cucina, fra le poche etichette però svetta l'Azienda Milazzo di Campobello di Licata. Ovviamente il pesce fresco costa e di conseguenza anche i prezzi del menu ne risentono, ma lasciando fare agli chef, regola d'oro che recandosi in un ristorante comunque si dovrebbe sempre seguire, si può assaggiare la cucina di Salvatore e Maurizio scegliendo il completo menu degustazione a soli 35 euro, bevande escluse. In conclusione, un doveroso avviso bisogno farlo sulla gestione delle aperture del ristorante: conviene sempre prenotare poichè, nonostante il giorno di chiusura ufficiale sia il Lunedì, potrebbe capitare di trovarlo chiuso anche in altri giorni della settimana, qualora non fosse possibile reperire pesce fresco.
Addendum Ristorante Savoy Fish: due chef in riva al mareInserito Martedì 20 Gennaio 2015 12:49Aggiornato Sabato 21 Dicembre 2019 03:41
Maurizio ha aperto gli assaggi di antipasto con il carpaccio di seppia con il suo nero, impreziosita da cubetti di ananas, marmellatina di cipolla rossa di Tropea, sale rosso, aceto balsamico e perle di grand marnier su un letto di valeriana, in un abbinamento mare-dolce eccellente. Il secondo antipasto era composto da mazzancolle trapanesi scottate, gambero rosso di Mazara crudo, zesta di limone, frappè di capperi e olive, scaglie di mandorle, marmellata di sedano e limone su insalata di valeriana. L'ultimo antipasto era costituito dal un prosciutto di tonno con insalata di finocchio scottato, alici marinate, spicchi d'arancia, granella di pistacchio, fili di peperoncino essiccato, scaglie di cocco, con petali di fiori edibili essiccati. In particolare, le alici erano perfette, il pesce aveva ancora il suo sapore ed al contempo si sentiva l'aroma della marinatura. Infine, gli spaghetti con scampi, fave fresche, battuto di gamberi e bisque sono stati un trionfo di sapori, perfettamente amalgamati e ben risottati, hanno costituito un perfetto connubio mare-terra.
Maurizio ha dimostrato grande abilità in cucina, sia nell'abbinamento degli ingredienti che nella presentazione, particolarmente curata. Le materie prime sono al di sopra di ogni sospetto, consentendo così la piena soddisfazione dell'occhio, della mente e del palato. Il Ristorante Savoy Fish, pertanto, non solo mantiene la precedente valutazione, ma è indubbiamente proiettato verso un'ulteriore miglioramento, anche grazie all'ottimo rapporto qualità-pezzo e all'imminente progressiva ristrutturazione degli ambienti e dell'arredamento. In definitiva, esso costituisce sempre di più un'importante risorsa gastronomica per il bacino di utenza locale e della città di Palermo.
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