A questo punto urge spiegare cos'è il Progetto Diana-5; esso prende spunto dalla possibilità, scoperta dai ricercatori, di una relazione tra il nostro modo di vivere e di cibarci ed il rischio di cancro mammario o, più generalmente, tra stile di vita complessivo e tumore; inteso il nesso, il progetto di ricerca è stato presentato e quindi finanziato da AIRC, Ministero della Salute e Lega Vita e Salute. La sede del progetto è presso l'Istituto Nazionale Tumori di Milano, dove la ricerca è seguita direttamente dal Dott. Franco Berrino, Direttore del dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva. Ovviamente, non mi dilungherò sui dettagli della ricerca scientifica vera e propria, poichè lo scopo di questo articolo è solo dimostrare come la qualità dell'alimentazione sia importate per l'essere umano, sia dal punto di vista salutistico che da quello del piacere sensoriale, concetti che sostengo da molto tempo su queste pagine. Il Progetto Diana comprende diversi livelli di ricerca, ma quello a cui ho partecipato io, e di cui vi parlerò, è il n.5, relativo alla sperimentazione per prevenire le recidive del carcinoma mammario e basato sulla dieta e sull'attività fisica. Il Diana-5 è attualmente in corso di svolgimento a Milano, Mantova, Busto Arsizio, Asti, Biella, Piacenza, Napoli, L'Aquila, Roma, Rieti, Potenza e Palermo, e sta coinvolgendo migliaia di donne, tutte provenienti da un'operazione al seno.
Le linee guida del progetto si possono riassumere in questi pochi punti, che però coinvolgono in toto la nostra alimentazione e stile di vita:
Partecipando personalmente ad alcune riunioni del gruppo, mi sono reso conto di come la base delle linee guida sia l'alimentazione mediterranea, con tutti i suoi cibi, ricchi di antiossidanti e altre proprietà benefiche: pesce azzurro, cereali e farine non raffinati, olio extra vergine d'oliva, legumi e verdure; inoltre, un altro punto importante va in favore della stagionalità e genuinità dei prodotti, preferibilmente provenienti da agricoltura biologica. In aggiunta alla dieta, il primo caposaldo è sicuramente l'eliminazione degli zuccheri semplici, cioè tutti quei carboidrati facilmente assimilabili dal nostro organismo costituiti prevalentemente da glucosio e saccarosio, ma anche dagli amidi, come quello delle patate, infine, il fruttosio, se assunto con frutta e vegetali, è tollerato ma senza eccedere; semaforo verde, invece, per i carboidrati dell'alimentazione mediterranea, come pane, pasta e riso, definiti zuccheri complessi poichè costringono ad un lavoro aggiuntivo il nostro mebabolismo per poterli assimilare totalmente. Un altro punto importante è l'eliminazione degli alimenti raffinati, quindi meglio preferire le farine grezze, meglio se di grani antichi siciliani come la Tumminia, ricca di fitoestrogeni; nel caso del proibitissimo zucchero semolato, sarebbe meglio scegliere quello di canna o il miele, ricco di apigenina, un flavonoide presente anche in sedano e prezzemolo, e con un più basso indice glicemico rispetto al saccarosio. Ben viste anche molte tipologie di verdure, alcune di esse, cavolacee e carciofi, possiedono risorse attive nella prevenzione del cancro. Assolutamente da ridurre i lipidi, comunemente chiamati grassi, responsabili anche di tante malattie vascolari, che sempre di più oggi affliggono l'uomo moderno. Le proteine sarebbe meglio assumerle dai vegetali, come soia, fagioli ed altri legumi; la carne è ovviamente presente, ma in quantità massima di 500 gr. alla settimana e, comunque, da preferire bianca; l'ideale sarebbe quella di suino nero dei nebrodi, il cui 50% circa del grasso è costituito da benefico acido oleico. Vietatissimi i salumi, vere bombe cariche di grassi saturi, ma anche in questo caso, se proprio non se ne riesce a fare a meno, ci viene di nuovo in aiuto il suino nero.
Il Prof. Aricò, come esso stesso ha dichiarato, è seriamente intenzionato a introdurre, nell'Istituto da lui diretto, tutte quelle conoscenze nutrizionali ed il concetto di tipicità degli ingredienti che differenziano la cucina quasi "cieca" di una volta, rispetto a quella di oggi. Il professore si è trasformato in un grande alleato del gruppo di ricerca e dei due chef, incoraggiando la partecipazione dei propri alunni alle riunioni del gruppo, al fine di diffondere il più possibile la conoscenza delle materie prime e delle sue proprietà nutrizionali.
Avevo esordito, in questo mio scritto, con un'ardua affermazione a proposito dell'immediato miglioramento della vita dei partecipanti o sperimentatori della ricerca; non ho potuto appurare ciò dalle singole signore, ma l'esperienza di Pietro Pupillo e consorte può essere un esempio positivo poichè, dopo soli due mesi di introduzione della nuova dieta, evidentemente provata a casa dallo scrupoloso docente, entrambi hanno perso ben 15 kg l'uno, senza neanche rinunciare al senso di sazietà in quanto le regole non prevedono il dosaggio di nessun alimento. Un bel risultato, arrivato dopo aver tentato una serie di inutili diete tradizionali, che ha soprattutto aggiunto un consistente e fondamentale senso di benessere ed armonia, acquisito nei confronti del proprio corpo.
Approfondimenti: Progetto Diana-5 Palermo: 091-6664345 / 6 / 7
ATTENZIONE: l'attività di recensione è svolta a titolo completamente gratuito, la selezione delle aziende da recensire è effettuata tramite personale scoperta o anche su segnalazione di terzi e si pone l'obiettivo di far risaltare e promuovere coloro che si impegnano più di altri nell'offrire un prodotto alimentare genuino e/o salutare. Per salvaguardare questa indipendenza puoi contribuire seguendomi sui social o tramite Paypal. Valutazione CucinArtusi.it in "artusini":Schede e indirizzi utili:Tags: |