“Maquè Rosé” dell’Azienda Porta del Vento, è un vino rosato prodotto con uve Perricone. Si presenta poco ruffiano al naso, ma al palato si esprime al meglio: lungo, gustoso, molto fruttato, freschissimo e ideale ad inizio pasto. Marco Sferlazzo, titolare dell’azienda, ci presenta la cantina: sita a Camporeale, in una vallata a seicento metri di altezza, è sita in un posto che definisce “particolarmente ventoso, che consente di avere una coltivazione sana e senza umidità, dunque ideale per uve di qualità”. La sua produzione è assolutamente biologica, per cui fondamentale è l’assenza di prodotti chimici sia in vigna sia in cantina, ma la sua forza sta tutta nella biodinamicità, che lui stesso definisce come “l’omeopatia applicata all’agricoltura”. Indispensabile allora diventa la cura delle risorse naturali: si lavora il terreno secondo metodi tradizionali, con l’obiettivo di rigenerare e rivitalizzare il suolo. Un lavoro di produzione e vinificazione, dunque, molto più lungo e accurato, in cui vengono utilizzati solo preparati naturali e in cui non vengono aggiunti lieviti (il mosto fermenta sui propri lieviti autoctoni). Ne derivano vini che diventano perfetta espressione dell’ambiente in cui sono nati, della storia che si portano dietro, dell’annata in cui sono stati prodotti. “Memorie”, prodotto dalla cantina Fondo Antico, è un rosato diverso dal comune: si nota già dalla forma della bottiglia, bassa e panciuta. Un vino che sembra provenire da tempi passati, che evoca ricordi antichi come di tavolate in famiglia, dove esso era protagonista assoluto. L’enologa Lorenza Scianna ce lo presenta prima di iniziare la degustazione: si tratta di un rosato del 2007, prodotto da uve Nero d’Avola e ottenuto attraverso una breve macerazione, seguita da fermentazione e affinamento in barrique per un anno; successivamente viene lasciato decantare in maniera statica/naturale in vasca di acciaio per poi procedere all’imbottigliamento, di cui si contano appena 3000 bottiglie. Il vino si presenta dal colore buccia di cipolla, emana odori floreali e fruttati con intensi profumi terziari, probabilmente derivanti dalla permanenza dello stesso in botte. Al gusto ricorda i sapori del cognac, si percepiscono sentori speziati e legnosi: un vino molto particolare che non si lascia dimenticare facilmente. “D.zero” è un Pas Dosé molto interessante prodotto dall’Azienda Milazzo che opera uno sposalizio storico con lo spumante. Si tratta di un vino biologico ottenuto con un 70% di Inzolia Rosa e un restante 30% di Chardonnay. Un rosato dal colore tenue, che al primo assaggio potrebbe sembrare un po’ acidulo, ma già dal secondo sorso sprigiona delle sensazioni molto delicate, con toni fruttati. Non voglio però fermarmi soltanto a queste etichette, perché tanti sono i vini degustati che meritano attenzione. Per una più semplice lettura vi illustro “le mie medaglie d’argento” raggruppandole in base al tipo di uve utilizzate nella produzione. Iniziamo con i rosati prodotti da vitigni Nerello Mascalese. Tasca d’Almerita ci propone il “Regaleali Le Rose” dal colore intenso e particolare, diverso dagli altri rosati, derivante dalla particolare lavorazione delle uve che rimangono a fermentare per 24 ore con le bucce di Nero d’Avola. Si presenta fragrante (dal profumo fresco e vivace) e fruttato, con toni di fragola, ciliegia e more. Terre dell’Etna presenta il suo “Amore e Psiche”, dal colore rubino tenue e dal profumo floreale delicato con note di frutta, in cui si denotano, sebbene con qualche difficoltà, i sapori tipici della zona di produzione. Proseguiamo con i Syrah. Le Cantine Settesoli offrono il “Syrah Rosé”, dal colore rosa tenue, tendente al granato. Un rosato molto morbido, dal profumo fruttato intenso, con toni di rosa e mela. Ci spiegano che sono soliti lasciare la cassetta delle uve appena raccolte in frigorifero per qualche giorno, in modo da favorire la continuazione della maturazione delle uve stesse e da enfatizzarne i sapori e gli odori. Caruso & Minini propone il “Rosé Syrah” della linea “Tasàri”, un vino molto femminile dal colore rosso ciliegia e dal profumo estremamente floreale, in cui predomina la rosa. Ritroviamo anche qualche nota di frutta, probabilmente pesca e albicocca. Passiamo adesso ai rosati prodotti dai vigneti Perricone. Oltre al già citato Maquè Rosé, l’azienda Valdibella (poco nota, in quanto dedita soprattutto all’esportazione dei propri prodotti), offre un rosato biologico di Perricone in purezza, il “Dhyana”, in cui predominano gli aromi e gli odori dei frutti del sottobosco, mirtilli rossi e ribes. Tantissimi i rosati prodotti da uve Nero d’Avola. Iniziamo con il “Rosa del Sud” dell’Azienda Agricola Cossentino. Un rosato biologico, che porta al naso proprio gli odori tipici di questo vigneto, in cui predominano i sentori di frutta a bacca rossa più o meno matura (fragola, ciliegia, prugna secca); al palato si presenta di corpo e abbastanza caldo. Ci spostiamo poi al “Fiore di Nero” dell’azienda vitivinicola Lombardo Vini, un vino dal colore cerasuolo, dal profumo floreale -in cui predomina la rosa- e dal gusto fresco e fruttato con forti note di fragola e fragoline. Proseguiamo poi con l’azienda agricola Di Prima, che ci offre il suo “Rosé del Lago”, frutto di un mix di quattro varietà: Cabernet Franc, Nero d’Avola, Syrah e Merlot. Un rosato ben studiato: le prime sperimentazioni portavano ad un vino rosso, ma con l’esperienza si è arrivati ad un rosato dal colore vivace e intenso. Si presenta molto fruttato e floreale, soddisfa pienamente olfatto e gusto. “Un vino con una leggera acidità che solitamente viene corretta dagli altri produttori con l’aggiunta di zuccheri” spiega il Sign. Di Prima: ma, pensando al suo rosato come vino da pasto, egli preferisce piuttosto mantenerne l’acidità ed evitare l’aggiunta di ulteriori zuccheri. Perfetto da abbinare con cibi grassi e con l’agrodolce. Concludo con un giudizio più che positivo sulla riuscita della serata, apprezzata non solo da chi scrive ma anche da tutti gli amici – non proprio intenditori- che, invitati da me, vi hanno preso parte. Questi ultimi infatti sono rimasti incantanti dall’eleganza della location, oltre che dalla organizzazione dell’evento, perfetto in tutti i dettagli, dalla disposizione dei banchetti e dei divani, all’appetitoso buffet.
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