Durante la sessione mattutina è emersa la solita diatriba: chi coltiva la terra guadagna pochissimo, chi fa il vino guadagna qualcosa in più, chi lo vende al pubblico ha un bel ricarico. La filiera non perdona, esattamente come avviene per gli altri prodotti del comparto agro-alimentare, il vino non fa eccezione. Questa la sintesi di una mattinata di incontri, a volte anche di scontri, tra istituzioni, produttori di vino e giornalisti. La sala era virtualmente divisa in due parti: mercato di quantità e mercato di qualità; due interessi e target di clientela che non possono mai convergere, due realtà che non possono mai convivere con le stesse regole. Le risposte dei questionari hanno imputato alla crisi e alle leggi di contrasto all'alcol le difficoltà del comparto, ma chi di noi, soprattutto qui in Sicilia, ha mai visto un etilometro ? Per quanto riguarda la crisi è stata fronteggiata con poche riduzioni di personale, qualche rimodulazione di prezzo e sensibili riduzioni degli investimenti, ma complessivamente nessuna catastrofe. E' emerso anche che pochi produttori valorizzano la propria biodiversità ampelografica e il territorio, ma dove sta scritto che devono farlo tutti ? Certo, sarebbe auspicabile un migliore utilizzo delle preziose risorse che il meridione, ed in particolare la terra di Sicilia, ci mette gratuitamente a disposizione, tra l'altro ormai ben conosciute e apprezzate nel mondo, ma è veramente così indispensabile ? Si è discusso molto anche del controverso argomento "vendemmia verde", pratica che consente agli agricoltori di usufruire dei contributi pubblici tramite eliminazione indiscriminata di tutti i grappoli di una pianta, a patto che essi non siano ancora giunti a maturazione. A prescindere da tale meccanismo, positivo o negativo, sul quale non mi voglio pronunciare, come si può chiedere a chi ha coltivato la terra, con la schiena china e i patemi d'animo causati da una natura spesso capricciosa, di uccidere i propri "figli", frutto di così tanti sacrifici ? Le storture sicuramente ci sono e provengono sia dalle istituzioni, come in Campania dove i due produttori presenti in sala lamentavano un totale abbandono, sia dalla filiera, che premia di più chi fatica meno.
Altre considerazioni sono state fatte sulla classe imprenditoriale del Sud, siciliana in particolare, è infatti risaputo che, nel meridione d'Italia, l'approccio al mercato è spesso opera di improvvisazione, senza nessuna pianificazione o prospettive sul futuro, insomma non si sa fare marketing di prodotto, consentendo pertanto alla concorrenza che meglio si presenta, di sorpassare storia e territorio della Sicilia. In chiusura della mattinata, finalmente, una notizia positiva proveniente dai questionari relativi alle prospettive sul futuro, le risposte, stranamente ottimistiche, hanno dimostrato come al Sud, fors'anche solo per campanilismo, almeno si crede in quello che si ha e in quello che si fa, un sguardo rosa sul futuro dei prossimi 3 anni. La sessione del pomeriggio ha visto in pista ristoratori ed enoteche, sempre con le solite problematiche, in primis il calo dei consumi ed i ricarichi sulle bottiglie effettuati dai ristoratori. Su quest'ultima annosa questione sembra che gli interlocutori siano tutti sordi, i ristoratori fanno orecchie da commerciante (mercante) e i produttori non hanno armi se non quella di rivolgersi ad altri canali per vendere i propri prodotti. Evidentemente ci sono le eccezioni, ma è anche vero che spesso il consumatore si trova afflitto da ricarichi esagerati che non hanno nessuna giustificazione. Il killer del problema potrebbe essere la vendita a bicchiere, ma in quei pochi casi dove è applicata, sembra che il ricarico esca dalla bottiglia per rientrare nel calice.
Anche quest'anno, Fabrizio Carrera, ha voluto chiudere con una nota positiva, il suo manifesto dell'ottimismo del 2010, forse a causa della crisi, stavolta si è ristretto, diventando un breve slogan: "IL VINO E' ALLEGRIA", sicuramente un'espressione di buon auspicio, quella che così tanta fortuna ha portato allo scomparso Mike Buongiorno.
ATTENZIONE: l'attività di recensione è svolta a titolo completamente gratuito, la selezione delle aziende da recensire è effettuata tramite personale scoperta o anche su segnalazione di terzi e si pone l'obiettivo di far risaltare e promuovere coloro che si impegnano più di altri nell'offrire un prodotto alimentare genuino e/o salutare. Per salvaguardare questa indipendenza puoi contribuire seguendomi sui social o tramite Paypal. Valutazione CucinArtusi.it in "artusini":Schede e indirizzi utili:Tags: |