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Maurizio Artusi
A Capizzi, il tartufo attira sempre più visitatoriPDFStampaE-mail
Mercoledì 09 Novembre 2016 13:29
Scritto da Maurizio Artusi


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TartufoCapizzi2016 01Il tartufo nero "uncinatum" di CapizziRivedere tanti visi di bravi e operosi produttori, che lavorano materie prime straordinarie con passione e dedizione, fa sempre piacere. E' questo lo spirito che mi ha accompagnato durante la mia seconda visita alla quarta edizione della manifestazione "Il Tartufo tra i Sapori d'Autunno", svoltasi lo scorso 22 e 23 Ottobre 2016 e organizzata dall'Amministrazione Comunale di Capizzi (ME), incontaminato borgo dei Monti Nebrodi. Su tutta la manifestazione, come d'altronde avevo constatato l'anno prima, aleggiava costante lo sguardo vigile del suo più autorevole fautore: l'instancabile Avv. Giacomo Leonardo Purrazzo Sindaco di Capizzi, incontrarlo tra gli stand era molto facile.

Tornando al tartufo, quest'anno esso era particolarmente presente all'interno dei tanti prodotti alimentari offerti, e questo purtroppo sappiamo bene che si può prestare a tanti abusi sulla reale provenienza, mentre invece, negli stand dei due principali cavatori del paese: Fernando Prestifilippo e Peppino Russo, c'era poco da fare: il tartufo si toccava con mano e... naso. Si, perchè i primi strumenti di valutazione di qualità e provenienza prima dell'acquisto sono sicuramente il tatto e l'olfatto. L'umidità è un fattore indicativo sulla distanza dal mluogo di vendita, poichè i tartufi destinati alla spedizione di solito vengono seccati un po', probabilmente per diminuire la possibilità che si creino delle muffe, inoltre, togliendo una parte dell'umidità se ne riduce la freschezza e quindi ne risentono l'intensità e complessità dei profumi, anch'essi sono molto importanti poichè si può desumere l'età del prodotto e quindi se ha viaggiato, ovvero da quanto distante è stato cavato e per quanto tempo è stato conservato. Proprio Peppino era particolarmente ricco di offerta, con lui avevo concordato un'uscita tra i boschi di Capizzi in cerca del prezioso fungo, purtroppo le piogge della notte hanno reso impossibile la gita, ma la mia volontà e la disponibilità di entrambi a farla è rimasta, pertanto, prima o poi documenterò anche questa esclusiva esperienza e forse non solo a Capizzi.

TartufoCapizzi2016 02L'Avv. Giacomo Purrazzo, Sindaco di CapizziRispetto all'anno scorso ho inoltre notato un certo aumento di pubblico, almeno nella giornata di Domenica in cui ho effettuato la mia visita, frequentatissimi sono stati gli stand che preparavano cibi da consumare subito, anche fuori degli orari abituali  in cui ci si alimenta. La parte del leone è toccata ad alcune categorie di preparazioni: quelli derivati dal maiale, in questo caso esclusivamente suino nero che a Capizzi è particolarmente abbondante e quelle costituite dai dolci, categoria alimentare particolarmente ricca in paese, sia di offerta che di assortimento.

Quindi, tanti gli amici rivisti con qualche new entry, ma sempre tutti professionisti del genuino: Caseificio BUF di Nicosia, Caseificio Spina Santa di Nicosia, Antichi Sapori di Troina, Caseificio Sarra di Capizzi, Caseificio Albereto di Nicosia, Azienda Dono di Troina, Deliziosi Sapori da Mario di Capizzi, Macelleria Mingari Favvento di Capizzi, Bar Roma di Capizzi, Caseificio dei Nebrodi di Nicosia, Circolo Culturale IanusMacelleria Iraci di Capizzi, Panificio Il Pane di Maria di Nicosia, Caseificio Bio Calogno di Capizzi, Dolc'è di Agira, Macelleria di Nino Parasuco di Capizzi, Bar Spagna di Capizzi, Il Sole del Sud di Gagliano Castelferrato, Pasticceria Sua Maestà di Nicosia ed infine il Birrificio 24 Baroni di Nicosia, ma anche tante altre che prima o poi dovrò approfondire.

TartufoCapizzi2016 03Il logo di BUF, mozzarelle di bufala "nicosiana"

La prima sosta di approfondimento l'ho effettuata presso il Caseificio BUF di Nicosia, presso il quale ho conosciuto il Sig. Stazzone con le sue mozzarelle di bufala prodotte a latte crudo e tramite siero innesto al fine di preservare le caratteristiche conferite dal territorio.

TartufoCapizzi2016 04I coniugi Sarra

Obbligatorio un passaggio presso il Caseificio Sarra di Capizzi, presso il quale ho assaggiato un superbo stagionato.

TartufoCapizzi2016 05Giuseppe Laganga, casaro del Caseificio Albereto

Poi è stata di nuovo il momento delle mozzarelle di bufala, stavolta del Caseificio Albereto di Nicosia la cui lavorazione e filosofia è uguale al già citato BUF, con in più la presenza dell'esclusiva Mortadella di Bufala, da me ribattezzata "Bufaldella", azienda tra l'altro oggetto di un mio recente articolo di approfondimento.

TartufoCapizzi2016 06Paolo Chiavetta dell'Azienda Dono

Impossibile non fermarsi presso lo stand dell'Azienda Dono in cui Paolo Chiavetta, produttore e allevatore di Troina, si è per l'ennesima vota sbizzarrito ad aromatizzare i propri insaccati di suino nero. Così sono nati i salami agli agrumi, con arancia, limone, mandarino e pompelmo, ai funghi porcini e al sottobosco dei Nebrodi, quest'ultimo secondo me quello più rappresentativo e suggestivo, mangiandolo sembrava proprio di passeggiare tra i boschi in cui regnano sovrani funghi e suini selvatici!

TartufoCapizzi2016 07Mario Guarnera con la moglie Pierangela

Presso Deliziosi Sapori, Mario Guarnera e la moglie Pierangela mi hanno mostrato praticamente tutti i dolci tipici di Capizzi, spesso a base di mandorla, come i Lumaricchi, Niuri, Uccuna ianchi, Uccuna niuri, Ranfi, Cosi ruci cu limuni, Viscotta 'ncilippati, Curuzza e infine i Ucciddati, variante del palermitano buccellato, ma con l'aggiunto di mosto cotto, mancavano solo i Cavatieddi. Circa 18 anni fa, Mario ha trasformato le ricette di famiglia in un'impresa grazie alla sua passione, dopo aver aperto un bar pasticceria con altri soci, ha poi creato la sua azienda a conduzione familiare, mantenendo tradizioni e sapori antichi. Il ricorrente uso di vino cotto nella zona, di solito inserito in preparazioni dolciarie, è sintomatico dell'esistenza di una fiorente coltivazione della vite in anni remoti, oggi praticamente quasi scomparsa. Anche l'uso della mandorla, ingrediente importante in quasi in tutti i dolci capitini, indica una buona presenza in zona di tale coltura per fortuna ancora abbastanza viva, Mario Guarnera infatti riesce a soddisfare una parte del suo fabbisogno con la mandorla locale, mentre per il rimanente si avvale comunque di produzioni siciliane.

TartufoCapizzi2016 08Salvatore Mingari e Silvestro Bottitta

Altra vecchia conoscenza è quella del Caseificio dei Nebrodi, presso il quale Silvestro Bottitta e Salvatore Mingari Favvento mi hanno fatto assaggiare la loro straordinaria e finissima ricotta di pecora, ma anche mortadella, porchetta e wurstel di Suino Nero dei Nebrodi con carni provenienti da allevamenti in biologico. Questi ultimi prodotti sono recentemente nati dall'unione di Bottitta e Antonio Amata di Sant'Agata di Militello (ME) che proprio nel suo paese possiede un allevamento, creando così la nuova realtà chiamata "Porcis" da "por" abbreviativo di "porco" e "cis" per richiamare il "chees", ovvero il formaggio.

TartufoCapizzi2016 09Giusy Tacito, socia Ianus, mentre offre i "cavatieddi"

Per l'occasione, ho reincontrato anche i ragazzi del  Circolo Culturale Ianus, con i loro "cavatieddi cu vinu cuatto" e tante altre attività che quest'anno hanno visto anche esordire il tiro con l'arco, grazie ad alcuni appassionati, membri dell'associazione, durante la manifestazione sono state proposte alcune sessioni di tiro che hanno riscosso un ottimo successo.

TartufoCapizzi2016 10Nino Parasuco dietro il suo banco delle carni

Altro stand in cui mi sono dovuto obbligatoriamente fermare è stato quello della Macelleria Nino Parasuco presso il quale ho trovato, oltre al cavatore Peppino Russo ed i suoi tartufi neri, anche un'infinità di sapori e prodotti tradizionali, spesso modificati dall'estro creativo di Nino e comunque rigorosamente preparati con le carni dei suini neri allevati in modo naturale, senza mangimi e integratori di sorta, a Capizzi il maiale è concepito solo così! Oltre al capocollo aromatizzato e affumicato e un'impareggiabile salsiccia secca, ho assaggiato anche la porchetta, condita in modo non convenzionale con un trito di ortaggi vari, carote, cipolle e peperoni, basilico, rosmarino, salvia e aglio in luogo delle solite erbe, soluzione che apparentemente potrebbe spiazzare, ma che invece sorprende piacevolmente, forse però considerando la sua atipicità e originalità sarebbe stato il caso di cambiargli nome sostituendo "porchetta" con "Suinorta", sottotitolo  "l'orto nel porco", rende meglio l'idea! Sublime ed equilibrato era il panino con salsiccia al tartufo arrostita, quest'anno Nino ha rivisitato la sua ricetta creando un mix di tartufo locale e olio di bianco, ottenendo così il massimo risultato ed equilibrio, il tutto era però parecchio aiutato da uno sfilatino che dal profumo poteva essere solo di grano duro siciliano, forse una varietà Simeto? Risultato: eccellente. Questi ultimi prodotti, avendo subìto una cottura, avranno avuto un addetto a cui bisognerà pur rendere merito, c'è quindi da citare anche Pippo Zuccarà, cuoco per passione ed esperto dei fuochi che non solo, insieme a Vincenzo, ha gestito la griglia durante la manifestazione, ma qualche giorno prima si era anche occupato delle 24 ore di cottura della "Suinorta", eseguita in forno a legna e a bassa temperatura.

TartufoCapizzi2016 11Davide Pittera con la moglie Sabrina

Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, ho conosciuto Davide Pittera, giovane pasticcere che con il padre conduce la Pasticceria Sua Maestà di Nicosia. L'approccio è stato inconsueto poichè è avvenuto grazie al... panettone! Infatti, presso lo stand della Sua Maestà erano in corso degli assaggi del noto dolce natalizio, prodotto che com'è noto catalizza sempre la mia attenzione, soprattutto per l'abuso della parola artigianale che quasi sempre purtroppo puntualmente avviene, chi volesse approfondire l'argomento per difendersi dai furbi può leggere il mio articolo in merito. In effetti, però, il prodotto di Sua Maestà, a prima vista aveva tutte le caratteristiche del vero artigianale, poi confermate dall'assaggio e dalla chiacchierata con Davide Pittera, ciò mi impone di approfondire l'argomento nella prossima occasione in cui mi troverò in zona.

TartufoCapizzi2016 12Antonio Consentino con la fidanzata Elena

Su tutto questo ben di Dio di eccellenze agroalimentari non ci si può certamente scegliere una bevanda qualsiasi, per fortuna quest'anno ho trovato quella vecchia conoscenza del Birrificio 24 Baroni di Nicosia, da me visitati e recensiti nel 2015, pochi mesi dopo la loro apertura. Con Antonio Consentino ho ripercorso assaggiando in una breve carrellata, parte dei loro prodotti, ma la novità dell'anno è stata la nuova etichetta Terra, una birra preparata con 5 cereali, orzo, avena, mais, grano e riso, pastosa e poco amara con uno spiccato gusto di malto, intensamente profumata grazie al dry hopping, al di fuori di qualsiasi stile birrario, solo per... 24 Baroni.

TartufoCapizzi2016 13Giovanni Di Bella in mezzo ai suoi funghi

Quando si parla di funghi, soprattutto in provincia di Enna, non può mancare l'apporto del Prof. Giovanni Di Bella, micologo e provetto intagliatore che anche quest'anno ha organizzato il concorso sui dolci svoltosi Sabato 22 Ottobre, ed ovviamente la mostra micologica completamente realizzata con i funghi da lui raccolti nei pochi giorni antecedenti l'evento, un lavoro immane quanto effimero, perchè tutti noi sappiamo bene quanto sia breve la vita di un fungo già prima di raccoglierlo, figuriamoci dopo, esposto in una mostra!

TartufoCapizzi2016 14Capizzi visto dal versante enneseIl quadrilatero Capizzi, Nicosia, Enna e Troina con i suoi produttori ha espresso una genuinità difficile da trovare in un territorio così esteso, gli espositori che ho citato hanno infatti monopolizzato l'offerta di cibo per i visitatori non scontentando nessuno e ripagando con le gioie del palato tutti coloro che hanno assaggiato o addirittura approfittato per fare la "spesa" di casa. L'incontaminazione del paese da me citata in apertura dell'articolo, però deriva da un aspetto che apparentemente può risultare negativo, raggiungere Capizzi non è proprio facilissimo, sappiamo tutti in che condizioni sono le strade interne della Sicilia, ma ad esempio, coloro che sceglieranno di salire dal litorale nord, attraversando Caronia, potranno godere di una strada più agevole e soprattutto immersa nel verde, essa infatti si snoda per diversi chilometri in mezzo ad un fitto e suggestivo bosco. L'essere distante da altri paesi, sia dal versante Nord che in quello Sud, ha però consentito ai capitini di conservare quella genuinità e tradizioni che oggi hanno assunto un inestimabile valore culturale ed ovviamente anche gastronomico, questo è secondo me, uno dei successi della manifestazione "Il Tartufo tra i Sapori d'Autunno". Cosa c'è da fare nella prossima edizione? Innanzi tutto migliorare il contatto tra produttori, prodotti e consumatori, tramite incontri e degustazioni guidate ovvero laboratori di analisi sensoriale, ma è anche prioritario affrancarsi dall'amministrazione comunale, costituendo un'associazione in modo da poter iniziare a camminare in totale autonomia. Infine, promuovere gli altri prodotti del territorio creando più manifestazioni, come ad esempio il "Dolce capitino Fest" piuttosto che il "Suino e dintorni Fest", queste due categorie alimentari sono talmente integrate nelle tradizioni e nella cultura di Capizzi che forse meriterebbero degli eventi ad esse dedicate. 



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